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Eolo
recensioni
'Visioni di Futuro, Visioni di Teatro'
Elogio del Repertorio

“Visioni di Futuro, Visioni di Teatro”, Il festival internazionale di teatro e di cultura per la prima infanzia che si tiene ogni anno a Bologna alle soglie della Primavera,organizzato al Teatro Testoni dalla Cooperativa La Baracca, ha il grande merito di gettare uno sguardo d'insieme, anche internazionale, sul teatro rivolto agli spettatori più piccoli, un teatro che almeno nel nostro paese, per motivi di vario genere, stenta ad essere valorizzato nella sua giusta e doverosa dimensione.

Anche quest'anno dal 2 al 9 marzo nel capoluogo emiliano si sono snodate moltissime iniziative che non hanno riempito solo gli spazi del Testoni ma che si sono spostate nelle scuole cittadine, coinvolgendo artisti ed educatori anche attraverso dibattiti, inconri e workshops. Per quanto riguarda le esperienze internazionali quest'anno il Festival si è occupato della Svezia con quattro spettacoli assai diversi tra loro ma accomunati dall'età degli spettatori che non ha superato i sei anni.
Tra i meriti dell'edizione di quest'anno,almeno nei giorni che l'abbiamo frequentata, vi è stata la volontà di riproporre un repertorio di spettacoli italiani che hanno rappresentato per anni la punta di diamante di un teatro per ragazzi di altissima qualità e di grande sperimentazione. E così ancora una volta abbiamo dovuto fare i conti con l'oggi.
Davanti infatti a spettacoli storici come “La bambola in tasca” delle Briciole , “Cantico del nascere” di Nautai e l'esemplare “Babele” dei Piccoli Principi tutta la tremenda noia sopportata precedentemente davanti a chili di parole senza un minimo di riverbero teatrale,alle elucubrazioni 'new age ' sui frutti della terra, agli sgangherati bamboleggiamenti di inpropabili avventure, si è sciolta davanti all'antico stupore di un teatro che ha bisogno di poco per incantare.Ci è bastato gustare in perfetta sintonia con i bimbi presenti in sala tutti i brividi di emozione del leggero e meraviglioso streap tease di Biancaneve dello spettacolo di Libertini per riconciliarci pienamente con il teatro.
A Bologna per la verità ci siamo anche trovati di fronte ad una nuova produzione di eccellente qualità,lo spettacolo presentato dai padroni di casa ”Tutta un'altra luce” e realizzato,non è un caso,dall'equipe tecnica. Qui la luce racconta,si fa personaggio,crea suggestioni,svela e nasconde mondi ed emozioni,duetta con la danza in una performance di grande fascino.A volte traspare un eccessivo compiacimento e lo spettacolo necessita di qualche aggiustamento ma lo stupore e la meraviglia spesso riempie gli sguardi degli spettatori di tutte le età. “Tutta un'altra luce” coreografato da Sofia Quagliotto e recitato da Luciano Cendou rappresenta anche un riuscito connubio tra teatro e danza, dove quest'ultima finalmente non è mera appendice ma vera e propria protagonista dello spettacolo.
MARIO BIANCHI




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