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Eolo
recensioni
VIA PAAL 2008 A GALLARATE
LE RECENSIONI E LE IMPRESSIONI DI MARIO BIANCHI

Edizione, pur nell'estrema ricchezza delle proposte, complessivamente in tono minore soprattutto riguardo ai debutti delle nuove creazioni, rispetto alle due precedenti, quella di quest'anno di” Via Paal “, il Festival che a Gallarate dal 12 al 14 ha dato uno sguardo interessante su quello che lo spettacolo dei bambini offre oggi in Italia ,mescolando intelligentemente il repertorio con le novità in una formula già per altro subito adottata da altre manifestazioni. Così il Festival diretto da Adriano Gallina ci ha concesso di rivedere accanto a novità quasi sempre condotte senza eccessivi azzardi,produzioni invece sempre verdi come il delizioso” l'Abecedario” di Giorgio Scaramuzzino, il curioso “Stile Libero “di Coltelleria Einstein , il recente “Felicità di una stella” di Dario Moretti, visto da poco a “Segni d'infanzia “,o il felicissimo e frenetico “ Pulcinella a quattrro mani” di Ronga e Nasuto che ha convinto anche il mondo del teatro ragazzi per l'assoluta padronanza dei mezzi dei due guarratellai messa al servizio di uno spettacolo dal ritmo assolutamente fantastico.

Non avevamo mai visto invece quell'altro piccolo capolavoro che è “La piccola fiammiferaia” di Cà luogo d'arte , coprodotto con tre centri internazionali e con “Laboratorio Nove “di Firenze , dove inconfondibile è la cifra stilistica di Maurizio Bercini, non solo nella ricostruzione immaginifica di un mondo e di un teatro che rimanda agli incanti perduti dell'infanzia, ma anche per quell'impasto di ironia e di melanconia con cui ci restituisce una fiaba dolorosa come quella di Andersen.
La mano di Bercini seppur in modo decisamente meno composito e sfolgorante è presente anche nel Pinocchio(Le avventure di Pinocchio ovvero il solito ceppo d'albero fatato) di Fontemaggiore dove il protagonista uscito dal pubblico è costretto a rivedere a ritroso la sua vita sino a ridiventare nella commovente scena finale un ceppo di legno. Intorno al bravo Fausto Marchini,Nicol Martini e Giulia Zeeti si fanno in quattro per interpretare tutti gli altri personaggi in un gioco scenico scritto da Marina Allegri spesso divertente,punteggiato da festose soluzioni scenografiche.
Tra le novità viste a Gallarate ,ancora da “registrare” il nuovo lavoro di Silvano Antonelli “Ai bambini con le orecchie “ che continua il delizioso gioco musicale iniziato da “Canzoncine alte così”e che qui segue da vicino la giornata tipo di un bambino, dove il simpaticissimo autore torinese è accompagnato da due sorprendenti strumenti interpretati da Alice Malerba e Laura Righi che ancora però faticano ad assecondare compiutamente Antonelli nel gioco scenico pieno tuttavia di risvolti interessanti .
Ancor di più decisamente da governare “ La giostra disobbediente” di Arteatro dove Chicco Colombo, accompagnato meritoriamente da cinque giovani allievi attori, conduce un gioco teatrale che purtroppo si risolve nell'essere solo un accumulo anche prezioso di materiali coloratissimi,ispirati alla pittrice Kweta Pacovska e che si pone per ora al di fuori di un contesto drammaturgico e registico coerente e preciso.
La stessa cosa dicasi per il ridondante ”Zio Ciano Dream” di Casa Comune Area Teatro dove troviamo ancora il vitalissimo Alessio Di Modica accompagnato da una stupenda band 'I Malacapra ' e da un pupazzaro Corrado Portuesi mentre ci racconta un mondo in via di estinzione quello dei pescatori della sua Sicilia. Tantissimo il materiale immaginifico visto sul palco che possiede a volte molta forza teatrale ma che naviga per quasi due ore in acque agitate senza un nocchiero e che se invece fosse regolato da un occhio regista esterno potrebbe diventare uno spettacolo di forte impatto emozionale e teatrale.

Il gallaratese “Zone Teatro” , che ci aveva regalato una stimolante anche se non del tutto risolto spettacolo ispirato a” Scarpette rosse”, si è misurato a “Via Paal “con una creazione dedicata all'acqua “Lunga Treccia,il villaggio senz'aqua “diretto da Sara Mignolli. Lo spettacolo vive della forte energia di due giovani attori Silvia Neposteri e Gabrio Monza che nel raccontare un antica fiaba cinese legata all'acqua mescola la narrazione alla danza in un gioco di semplice efficacia spesso divertito e divertente. Sempre sul filo dell'intento didascalico e con qualche difficoltà nel narrare compiutamente il nucleo centrale del racconto,comunque 'Lunga treccia 'è il risultato piacevolmente convincente di una giovane compagnia alla ricerca di una propria cifra stilistica.
Interessante anche ” Il mio papà è Ulisse “del Teatro del Buratto in cui Telemaco, il figlio dell'eroe greco , in attesa del padre su una spiaggia di Itaca , racconta ad un amica le avventure del padre che da molti anni è lontano . Le avventure di Ulisse sono raccontate con garbo e misura dall'attenta regia di Renata Coluccini e dalle immagini di Jolanda Cappi. Ci piacerebbe forse che la mancanza del padre venisse esplicitata con maggior forza immaginativa ma lo spettacolo risulta gradevole e ben condotto da Elisa Canfora,Stefano Panzeri e Irene Dobrilla

Lo spazio dedicato ai giovani gruppi è stato affidato alla compagnia Straninvolo che ha presentato uno studio in fase avanzata dallo stesso titolo. Lo spettacolo possiede tutte le ingenuità di una prima prova davanti al pubblico di un festival presentando una piccola storia dall'impianto moraleggiante raccontata tra danza e narrazione con sobria naturalezza da Elisa Carnelli e Roberta Correale tratta da Italo Calvino.
Nessun azzardo ma è comprensibile, meno lo è in altre produzioni,ma comunque ci sono eccezioni. Per cause di forza maggiore che hanno impedito la presentazione de “La stanza dei Mulini a vento” gli Eccentrici Dadarò hanno presentato poi “Un soggetto per un breve racconto” dove Rossella Rapisarda dedica tutta sé stessa al personaggio di “Nina “de “Il gabbiano” di Cecov, dove il percorso dell’attrice attraversa, incrocia, affianca quello di Nina , “se non altro nelle domande, nelle incertezze di quella stessa scelta di vita”. Ci pare molto bello che una compagnia e un'attrice di teatro ragazzi abbiano affrontato un percorso così diverso ed impervio,sostianzialmente vincendolo, ecco questi sono gli azzardi che ci piacciono.
Molte le iniziative intorno al Festival, una notte dedicata alla tragedia con cena alla greca,video, una mostra di Maria Teresa Callini consacrato all'infanzia,due incontri uno dedicato al teatro varesino e unoal progetto di scuola dei linguaggi e delle tecniche per il teatro ragazzi diretto da Bruno Stori che prenderà il via alla Paolo Grassi di Milano.
MARIO BIANCHI




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