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Eolo
recensioni
IL FIT TRA LUGANO E CHIASSO
LE RECENSIONI DI EOLO CON I VINCITORI DEI DUE CONCORSI

Importante e qualificata è stata la diciottesima edizione del FIT, lo svizzero Festival Internazionale del Teatro, che dal 23 ottobre al 1 novembre ha portato tra Lugano e Chiasso spettacoli di grande qualità per adulti e ragazzi, confermando alla grande la formula vincente che da anni contraddistingue la programmazione del Teatro Pan di Lugano.
Abbiamo potuto così vedere accanto a tre classici del teatro contemporaneo come Jango Edwards Pippo Delbono ed Emma Dante , proposte nuove ed interessanti e di alcune di loro ci vorremmo occupare ad iniziare dalle due creazioni che la giuria degli spettacoli per adulti ha voluto premiare ex equo: “2.(DUE)” della compagnia Fibre Parallele e “‘A Cirimonia” della Compagnia del Tratto.

La scelta della giuria va ancora una volta a premiare la grande ricchezza del teatro del Sud con due giovanissime compagnie che portano in scena un linguaggio fortemente lucido ed espressivo. ”2 (Due)” di Fibre Parallele conferma dopo “ Mangiami l'anima e poi sputala “la forza di questo ” binomio” emergente formato da Licia Lanera e Riccardo Spagnulo che esprime sempre un teatro di grande forza emozionale. Licia Lanera, sola in scena, di bianco vestita, in uno spazio altrettanto bianco che piano piano si colora di rosso, esprime quasi in trance il delirio di una donna delusa ed ingannata.
Il racconto , crudo e sofferto, dell'omicidio del suo uomo che l' ha tradita per un altro, narrato in ogni minimo particolare, è inframmezzato da pensieri inconsci, da ricordi, sensazioni che l'allucinata interpretazione dell'attrice rende efficacemente come impasto di realtà personale ed immaginata.
Anche In “ A Cirimonia” , secondo atto della Trilogia dell’impossibilità “ L’impossibilità della verità” di Rosario Palazzolo in scena con Anton Giulio Pandolfo della Compagnia del Tratto di Palermo, racconta, affondando le radici nella vita e cultura siciliane, una storia forte e crudele. In scena due personaggi senza nome, “‘U masculu” e “‘A fimmina” che in un palermitano “vivo, realistico e violento” tentano disperatamente di ricordare, ma ricordandolo benissimo, un fatto avvenuto molti anni prima. La verità affiora piano piano, ma è una verità scomoda, inopportuna e che ognuno di loro vuole rimuovere, raccontandola a suo modo.Lo spettacolo vive soprattutto per la grande interpretazione dei due attori che utilizzano il dialetto siciliano come lingua espressiva di forte ed immediato risalto.

A Lugano abbiamo anche visto “ Seigradi, concerto per voce e musiche sintetiche” dei Santasangre inserito nel vasto progetto “Corpo, automi, robot. Tra arte, scienza e tecnologia” che ha inondato tutta la città di Lugano con diverse iniziative.
Da tempo seguiamo questo gruppo di estrema forza innovativa che ha creato un teatro molto particolare teso sulla scena alla sintesi espressiva tra corpo, voce, suoni e ambienti virtuali. Come già accadeva in “Spettacolo Sintetico” ma forse in modo più descrittivo, partendo dallle sollecitazioni del concetto di acqua , l'occhio(ma non solo l'occhio) dello spettatore viene coinvolto in un'avventura sensoriale unica dove nulla è mai certo e non lo è soprattutto la presenza del corpo dell'attore che alla fine svanisce lasciandoci solo l'immagine, anch'essa forse fugace, della terra riarsa.
Molto coinvolgente nella sua eccentrica novità il progetto della svizzera Nicole Seiler “Living Room Dancers” dove gli spettatori muniti di un binocolo e di un lettore mp3 vengono trasportati per le strade di Lugano alla ricerca di finestre in qualche modo magiche dove la danza prende vita.Gli spettatori passanti diventano dunque veri e propri vojeurs di un mondo apparentemente privato. Sono tutti danzatori non professionisti quelli che intravvediamo dalla strada muoversi in sei appartamenti di Lugano, uomini e donne comuni che alla fine del percorso rivediamo in un video riassuntivo e risolutivo che esprime in sé il desiderio della danza come intimo bisogno dell'essere umano.
La coppia italo inglese Dancing Brick che avevamo già apprezzato a Napoli ha portato a Lugano “21:13”, una sorta di destrutturazione del concetto della parola come possibilità di comunicazione , dove due persone , una inglese e l'altra italiana, come del resto i due interpreti, aspettando un treno che forse arriverà, incominciano a parlarsi. E' un incontro difficile da realizzare ma attraverso il gioco lieve e ripetitivo dell'ironia il teatro consente loro di capirsi e di intendersi.
Tra gli spettacoli per ragazzi ci piace segnalare l'ultima produzione del Teatro Pan “C'era due volte una nonna “ che vede in scena Cinzia Morandi con la regia e il testo di Pablo Ariel Bursztyn. Raramente il teatroragazzi ha visitato la figura della nonna e lo spettacolo la propone in modo nostalgico ed affettuoso.
La nonna protagonista della storia è Emilia e sulla scena la riviviamo benissimo nelle parole della nipote Sofia , ormai adulta. E'una nonna come tutti vorremmo e forse abbiamo avuto, una donna ancora piena di vita e di attenzione per i suoi familiari.Una donna forte e sensibile che la morte del marito sembra per un attimo far traballare che però avrà nella forza dei ricordi del tempo passato la capacità di aprirsi ancora alla vita.Ed infine della vita non ci resteranno che i ricordi impressi sia nella mempria di Emilia, sia in quella di Sofia che ricorderà per sempre la nonna. Cinzia Morandi supera con grande coraggio la sua prima prova di narratrice, aiutata da un testo, che nel mescolare sapientemente momenti ironici e commoventi, intende parlarci della vecchiaia come momento ineluttabile ma anche fervido della nostra vita.
MARIO BIANCHI


I VINCITORI DEI DUE CONCORSI

Per la sezione ragazzi, cinque titoli selezionati e come ogni anno una giuria di giovani che ha seguito tutti gli spettacoli in concorso è stata chiamata a scegliere il vincitore del premio INFOGIOVANI

Sezione teatro ragazzi (IV edizione)
Cinque gli spettacoli in concorso e questi i titoli:
- Teatro del Piccione (Italia) “Rosaspina” / - Bottega degli Apocrifi (Italia) “Arturo nel regno dei porci” / - Compagnia Teatrale Mattioli (Italia) “Come sorelle” / - Compagnia Menhir (Italia) “Chiccho Radicchio”/ - Luna e Gnac (Italia) “Il rovescio di Pierino e il lupo” /

La giuria giovani
Anita Berardi, Anaïs Bianchi, Veronica Manna, Jessica Quadri, Nathalie Mazzocut, Samuele Mercan, Leo Pusterla, Besa Vllasi
Alle 18,50 dopo un’ora di discussione la Giuria Giovani premia : “Rosaspina, una bella addormentata” Dopo un’ accesa discussione, vista l’ alta qualità di tutti gli spettacoli in concorso, si è deciso di attribuire il Premio Infogiovani alla compagnia Teatro del Piccione con lo spettacolo “Rosaspina, una bella addormentata”. Abbiamo apprezzato lo spettacolo per l’originalità della reinterpretazione della fiaba classica, per la bravura degli attori, per la bellezza della scenografia e delle ambientazioni, e per la forte carica poetica delle immagini evocate. Teniamo infine a ringraziare il Festival Internazionale del Teatro per l’opportunità concessaci di partecipare a questa esperienza, e un grazie di cuore va anche e in particolare alla compagnie concorrenti.


Per la sezione adulti, cinque titoli selezionati, una giuria di addetti ai lavori che ha seguito tutti gli spettacoli in concorso è stata chiamata a scegliere il vincitore del premio DICASTERO GIOVANI ED EVENTI

Sezione adulti (IV edizione)
Cinque gli spettacoli in concorso e questi i titoli:

- Teatro delle Apparizioni (Italia) “Pop up”/ - Piccola Compagnia della Magnolia (Italia) “La casa di Bernarda Alba”/ - Dancing Brick ( Italia/GB) “21:13”/ - Compagnia del Tratto (Italia) “‘A Cirimonia”/ - Fibre Parallele Teatro (Italia) “2.(DUE)”
La giuria adulti
Patrizia Barbuiani, Natalia Lepori, Pablo Ariel Bursztyn, Francesco D’Agostino, Sara Rossi

Alle 20,30 dopo un’accesa discussione la Giuria adulti premia : “2.(DUE)” e “’A Cerimonia” Dopo un’approfondita discussione, la giuria si è trovata concorde sull’assegnare un premio ex-aequo. Si è pertanto deciso di premiare:
“2.(DUE)” della compagnia Fibre Parallele Teatro. Per la rappresentazione di un’agghiacciante distruzione di una normalità tradita, che sfocia in lucida follia. La recitazione, straniata e sostenuta da umori assimilabili al corto circuito in atto nel cervello della donna tradita dal proprio uomo per un altro uomo, arriva diretta allo spettatore, inconsapevole testimone di una tragedia della normalità.

“‘A Cirimonia” della Compagnia del Tratto, per la coerente ricerca drammaturgica e linguistica rappresentata con rigore e ritmo dai due bravi interpreti, che mettono in scena, beckettianamente, un fatto che pur non appartenendo necessariamente ad un luogo specifico ne assume tutte le sembianze grazie alla sapiente scrittura.




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