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recensioni
In Piemonte il miglior teatro di Figura
Qui il report critico della IV edizione della vetrina nazionale del teatro di figura

Organizzata dalla Regione Piemonte, dalla Compagnia “Il Melarancio”, dall'Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro popolare, dal Teatro Alegre, dal Festival “Arrivano dal mare”, dalla Fondazione circuito teatrale del Piemonte, tra Grugliasco,Cuneo e Pinerolo, si è tenuta dal 9 dicembre all'11 dicembre la quarta edizione della Vetrina nazionale del Teatro di figura italiano. Scelta importante quella del Piemonte che testimonia la fervida e incessante attività che contraddistingue questa regione nel campo del teatro dei Burattini, delle marionette e degli oggetti.
Molti gli spettacoli presenti, la maggior parte dei quali, già ampiamente visti e recensiti, poche le novità,(ci sarebbe piaciuto per la verità vedere anche qualche promessa interessante) ma non era questo l'intento degli organizzatori che, come ampiamente dimostrato nel convegno iniziale, intendevano invece mostrare il meglio di quello che si è prodotto in questo campo,soprattutto per gli adulti, proprio per significare come il teatro di figura è un teatro autonomo non solo proponibile al pubblico dei ragazzi, come spesso si crede, ma che può essere presente in modo autorevole in ogni stagione teatrale. Per far questo sono stati anche invitati i direttori di Circuiti che hanno potuto toccare con mano come il teatro di figura sia un teatro a tutti gli effetti composito e di grande qualità, azzarderemmo noi, oggi più interessante ed innovativo di parecchio teatro ragazzi e di ricerca.
Ecco quindi che abbiamo potuto vedere ammirati ancora una volta la fantasmagoria incantata de”I Paladini di Francia”di Koreja, I magnifici Pulcinella così diversi tra loro del duo Nasuto Ronga e Teatro Alegre, il tenero e disperato rapporto tra marionetta e animatore di Bechett&Bacon di Dino Arru, l'ormai classico “Macbeth” di Gigio Brunello, il teatro d'ombre lirico di Controluce, gli “adepti” di Guido Ceronetti alle prese con le avventure di Jack lo squartatore, il nuovo percorso di Marco Grilli, il lupo tenero dei Melarancio, il gioioso circo della Compagnia PasseparCirque in una carrellata teatrale di gran pregio. Due gli spettacoli che non avevamo visto e che ci hanno nello stesso modo molto convinto. “Dura Crosta” di Ca' Luogo D'arte e “Dreamers” di Claudio Cinelli.
In“Dura Crosta” di Cà luogo d'arte nello stile riconoscibilissimo di Maurizio Bercini, su uno dei testi più fervidi di Marina Allegri, il pane diventa la metafora della crescita. Alberto Branca e Massimiliano Grazioli in un omaggio dichiarato al teatro di una volta che rimanda ai fratelli De Rege e a Totò e Peppino, muniti di una macchina dai mille accenti e dalle mille sorprese, impastano tra lezzi frizzi e lazzi il pane che miracolosamente prenderà le forme di Zeno Bercini, virgulto che come il pane sta mettendo crosta.Un cucciolo d'uomo ancora di mollica che ribaltando i ruoli farà una volta tanto la morale agli adulti dicendo loro che l'infanzia come il pane ha bisogno dei suoi tempi giusti. Lo spettacolo risulta così essere un intelligente ed inusitato spettacolo di formazione che diverte e ammaestra senza retorica, come deve fare il buon teatro per ragazzi.
“Dreamers” messo in scena da Claudio Cinelli con gli animatori e i danzatori di Porte girevoli e Miosotus Dans è invece una specie di compendio di tutto il mondo cinelliano dove l'amore per il melodramma si sposa con l'invenzione di mondi che rimandano al Varietà mescolando la danza al teatro di figura con veri e propri numeri di godibilissimo coinvolgimento , diventando un coraggioso esempio di come il teatro di figura possa essere spettacolo totale grande e raffinato Dunque onore a questa vetrina che è ha anche ospitato due mostre assai interessanti : 'Pupilla Theater ', le macchinerie del professor Dubelowski a cura di Trude Kranzl e 'Il viaggio del burattinaio ' a cura di Dino Arru che ripercorre nel tempo molti spettacoli del dottor Bostik.
MARIO BIANCHI