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recensioni
INCONTRI TEATRALI 2010 IN TICINO
IL RESOCONTO DI MARIO BIANCHI DELLA SESTA EDIZIONE

Dal 14 al 18 Aprile si è svolta in Ticino la sesta edizione degli Incontri Teatrali , la benemerita manifestazione organizzata dall'omonima associazione che nella Svizzera di lingua italiana all'inizio di primavera imbastisce un programma sempre intrigante di teatro per le nuove nuove generazioni mescolato ad alcune creazioni di teatro di ricerca, scelte tra le più stimolanti del panorama europeo. Diciassette gli spettacoli in programma quest'anno con importanti innovazioni nella concezione dell'intero percorso. Innanzitutto un'apertura maggiore agli spettacoli provenienti da tutta la Svizzera, la presenza poi con il 'Progetto Scuole ' di studenti di varie classi degli istituti ticinesi che hanno assistito agli spettacoli dedicati a loro ed infine con la proposta “How to study”, coordinata da Simona Gonella, la possibilità data ad un gruppo di giovani pedagogisti teatrali di seguire gli spettacoli attraverso una visione guidata ed attiva.
Quindi una edizione di passaggio questa del 2010 che ha visto anche un mutamento nella composizione degli operatori presenti alla manifestazione molto più variegata e cosmopolita. Diversi gli spettacoli già visti e recensiti da “Rosaspina” del Teatro del Piccione a “A Cerimonia “della Compagnia del Tratto da “Nuova Barberia Carloni” Teatro Necessario a “Non facciamone una tragedia” del Progetto Brockenhaus ma anche diverse produzioni assai interessanti soprattutto nel campo del teatro danza e di ricerca e su questi soprattutto vogliamo brevemente soffermarci.

“Projekt Eden “del belga Trotz Ensemble con la regia di Nicole Dahlen e con in scena Nicole Dahlen e Chantal Heck su musiche eseguite dal vivo da Yannick Franck combina teatro, danza, canto e musica elettroacustica live ruotando attorno al Giardino dell'Eden e al famigerato morso della mela. Le due danzatrici presentano al pubblico diverse situazioni che in modo soprattutto ironico offrono al pubblico molte divagazioni sul tema del peccato in uno spettacolo totale spesso convincente che ha interessato il giovane pubblico in sala.
“Please” visto al Cinemateatro di Chiasso, progettato dalla svizzera Marisa Godoy, è un forte e variegato spettacolo tutto giocato sul piacere del corpo, i quattro performer completamente nudi per tutta la loro esibizione invitano gli spettatori ad un gioco visivo dove il loro corpo la fa da padrone, dove l'arte del piacere e del piacersi è espresso attraverso curiosi siparietti , immagini di repertorio, danza e teatro che donano allo spettacolo un tono scanzonato e lieve intorno ad una creazione totale di precisa e di raffinata progettualità.
“Made in Paradise “ invece è curioso spettacolo che vede in scena un duo formato dallo svizzero Yan Duyvendak e dall' egiziano Omar Ghayatt, lo spettacolo ci spinge a riflettere sul presunto scontro di civiltà tra Occidente ed Islam attraverso frammenti teatrali scelti dal pubblico che in prima persona viene stimolato a partecipare creando ogni sera una performance diversa e unica.
Molto efficace anche “Black Peter “ un non concerto della Compagnie drift (CH) di e con: Massimo Bertinelli, François Gendre, Peter Schelling . I Tre attori danno vita alla loro performance su un palco ricoperto di cavi e strane attrezzature che utilizzano come strumenti, vi si riconoscono echi che vanno da Tom Waits ai Tuxedomoon a Monteverdi. Ma i tre sono musicisti e cantanti di classe che sanno mettere in contatto il loro corpo e la loro voce con aspirapolveri, macchine semoventi, suoni compiuterizzati che restituiscono mondi sonori di forte e personalissima espressività.

Come si vede sono stati proprio Incontri Teatrali assai curiosamente stimolanti soprattutto nella forma, occasioni di teatro fortemente connotato con la ricerca che raramente la scena italiana ci offre. Meno efficaci le produzioni di teatro ragazzi che solo in qualche momento ci hanno colpito. Tra esse ricorderemo l'espressività di Fabienne Hadorn, una Heidi di grande vitalità,il primo quarto d'ora di “Codigo Pirata” degli argentini Vuelve en Julio, gli apparati visivi di “Nuages dans les rouages “ degli svizzeri Baobab Théâtre . Un discorso a parte merita “Incubi – L’età dell’incertezza Teatro delle Apparizioni “ dove Fabrizio Pallara, uno degli autori più promettenti del teatro ragazzi italiano, si cimenta con il suo stile onirico di luci ed ombre in un viaggio attraverso la pre-adolescenza. Lo spettacolo, diviso in vere e proprie apparizioni che raccontano le difficoltà e le paure di due ragazzi alle soglie della vita quasi adulta, non ci sembra ancora pienamente risolto ma è coraggioso e come si sa il coraggio merita rispetto in un percorso che ci sembra in divenire e tra un mese a “Maggio all'Infanzia” ne siamo sicuri “Incubi” cercherà di essere più compatto ed espressivamente compiuto.
Gli operatori giunti in Ticino hanno potuto anche assistere a 'Hidden ' l'ultima creazione di Carolyn Carlson e a 'Oht ' di Filippo Andreatta e Francesca Bucciero interessante lavoro di narrazione visiva che ha vinto il primo premio a Napoli delle Nuove Sensibilità.
MARIO BIANCHI