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recensioni
FUTURI MAESTRI A BOLOGNA
IL REPORT DALLE VIVE PAROLE DI ANDREA PAOLUCCI

Futuri Maestri: un progetto con laboratori, eventi speciali, una mostra e uno spettacolo per 1.000 voci bianche.

Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo.
Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la vostra forza.
Studiate, perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza.
Antonio Gramsci


Il 3 giugno 2017, come si conviene a pochi minuti da un debutto, ho urlato “merda!!!” nei camerini con i miei attori.
Solo che i camerini erano un intero teatro, la sala Salmon dell’Arena del Sole di Bologna e i miei attori, tutti rigorosamente tenuti per mano, erano 1000.
Ok, non erano proprio mille. Il 3 giugno erano solo 300. Ma il giorno dopo erano altri 300 e il giorno dopo ancora altri 300. Tre differenti cast perfettamente intercambiabili che si sono avvicendati per 9 sere sul palco grande dell’Arena, la sala De Beradinis. Se poi ci aggiungiamo il coro di Voci Bianche del Teatro Comunale, i ragazzi venuti da L’Aquila, quelli di Mirandola e quelli di Montegallo ecco che siamo presto alle mille voci del titolo.
Io avrei voluto averli tutti sul palco contemporaneamente ma i pompieri, si sa…
E allora per vederli tutti insieme devo tornare indietro con la memoria di qualche mese, a marzo, per la precisione.

Palasport di San Lazzaro di Savena. Domenica mattina. Prima convocazione per tutti i giovani attori.
Abbiamo già iniziato le prove da parecchie settimane ma è la prima volta che li mettiamo tutti insieme. Ordine del giorno: prove delle 3 scene corali e foto ufficiale “Cari genitori, potreste arrivare con una camicia bianca e una gruccia? Vedrete che bella che sarà la foto! A fine prova vi verranno riconsegnate e non serviranno più”
Siamo pronti: abbiamo i badge, i moduli da far firmare ai genitori (quanta burocrazia per far fare teatro a dei minorenni sui palchi veri!), abbiamo i copioni, gli ingombri per simulare la scenografia, abbiamo l’acqua, le merendine.  Abbiamo il fotografo ufficiale, i videomaker che seguiranno tutto il progetto per raccontarlo con un documentario, abbiamo la squadra dei drammaturghi, dei registi, la coreografa. Ci sono gli attori della compagnia, un manipolo di eroi pronto a trasformarsi in amico/fratello/coach/babysitter/educatore e all’occorrenza killer. Ci sono 20 maschere, 5 organizzatori, 4 tecnici e volontari come se piovesse.
Siamo pronti.
I primi segnali della catastrofe li abbiamo avuti quando qualcuno ha detto che qualcun altro aveva visto i vigili urbani iniziare a fare multe alle macchine parcheggiate in tripla fila.
Poi è arrivato il rumore. Orde di genitori puntualissimi nell’arrivare tutti insieme alle 10.00, sfiancati da un insolito caldo marzolino, piegati dai tempi d’attesa per la registrazione del pargolo - “Signora! Non mi può mollare 3 bimbi non suoi senza registrarli o registrarsi! Come faccio a ridarglieli alla fine?” - infastiditi per tutta quella gente in fila prima di loro, hanno iniziato a fare domande a raffica: “Quando dobbiamo venire a prenderli? Quando c’è lo spettacolo? Di cosa parla? C’è molto da aspettare? Dove si comprano i biglietti? Ci sarà la Rai? E il bagno? E il bar?”. Qualcuno ha iniziato a rumoreggiare mentre qualcun altro ha iniziato a lamentarsi del fatto che certi genitori fossero proprio maleducati a rumoreggiare. Chi salutava parenti, chi minacciava gli assistenti, chi litigava sugli alimenti. Qualcuno ha lasciato il figlio benedicendolo e augurandosi di rivederlo a casa nel pomeriggio, qualcun altro, più temerario, ha lanciato i figli oltre la fila sperando che atterrassero sulla massa compatta e indistinguibile di centinaia di camice bianche che nel frattempo si stavano ammassando nel centro del campo da basket; infine qualcuno ha preferito fare dietrofront e a riportarsi a casa pargoli (spero di proprietà), multe, grucce e camicie bianche.

Nella mattina più lunga della nostra vita abbiamo finalmente capito.
Eravamo ripiombati sulla terra. Dalla fase filosofico teorica “Vogliamo costruire percorsi di bellezza partecipata insieme ai bambini e alle bambine. Vogliamo coinvolgere le famiglie, gli insegnanti, i cuginetti e gli amichetti del mare. Vogliamo gettare ponti intergenerazionali e creare comunità attraverso la bellezza, l’arte e il teatro!!!”, dalla fase filosofico teorica, dicevo, ci siamo bruscamente risvegliati nella fredda pragmatica elementare concretezza della realtà: 1000 minorenni sono una massa di gente impressionante da gestire. E con loro le famiglie, le scuole, gli insegnanti, i partner, gli sponsor, gli ospiti, i giornalisti…

Le prove alle 10.30 sono cominciate. E da li non ci siamo più fermati, correggendo, aggiustando, pianificando spesso con largo anticipo mosse e decisioni ma improvvisando e facendo buon viso a cattivo gioco altrettante volte.
Avevamo un progetto in testa e lo avremmo realizzato.

Già, il progetto.
Fin dalla nostra nascita, nel 1994, l’infanzia e l’adolescenza, bambini e bambine, ragazzi e ragazze sono sempre stati al centro del nostro lavoro.
Futuri Maestri ha dato compiutezza artistica a questo cammino, che è un cammino – come molti dei nostri – al confine fra arte, cultura, educazione, sociale, un cammino umano e dentro l’umano e, forse proprio per questo, fortemente teatrale.

Come artisti, ci intrigava da un lato indagare come bambini e ragazzi vedono il mondo in cui viviamo attraverso cinque parole chiave (amore, guerra, lavoro, crisi, migrazione), e la loro forza, energia, capacità di leggere, sovvertire, sconquassare questo tempo; dall’altro, volevamo spianare loro la strada di accesso alle principali istituzioni culturali cittadine (dal MAMbo al Teatro Comunale, dall’Arena del Sole alla Mediateca di San Lazzaro e molte altre), in una tensione verso l’abbattimento di muri – se si vuole, audience engagement; se si preferisce, arte partecipata.
Il percorso progettuale e le azioni che ne sono scaturite rispondevano a questa seconda esigenza, la drammaturgia dello spettacolo rispondeva alla prima.

Il progetto doveva ascoltare bambini e ragazzi partendo dalle 5 parole chiave ma anche aiutarli a leggere questa complessa realtà grazie all’aiuto di artisti e intellettuali, uomini e donne di cultura che prima di loro su quegli stessi temi si erano interrogati: i Futuri Maestri a confronto con gli Antichi Maestri e anche con i Maestri del Presente. Da qui un programma di azioni artistiche teso all’abbattimento di ogni tipo di barriera: via le barriere fra le generazioni, con attività e percorsi pensati per tutte le età; via le barriere fra le discipline, con appuntamenti di teatro, danza, giornalismo, cinema, arti visive, canto, scrittura, musica; via le barriere tra i contesti, con incursioni artistiche nei mondi dell’educazione e del sociale e viceversa; via le barriere all’accessibilità, con teatri, musei, biblioteche, eventi, laboratori aperti a tutti e gratuiti.


E così Futuri Maestri ha messo insieme, al di là delle barriere:
1.500 bambini e ragazzi dai 3 ai 18 anni, provenienti da
73 classi e gruppi di 32 istituti del territorio, di cui
1.000 hanno preso parte anche alla creazione e alla recitazione dello spettacolo finale;
27 fra partner, collaboratori, enti e sostenitori d’eccezione sul territorio;
36 fra operatori e guide dei laboratori artistici nelle scuole e nelle istituzioni partner, propiziati da
56 insegnanti;
15 fra registi, drammaturghi e attori del Teatro dell’Argine;
16 artisti di diverse forme d’arte per la mostra;
9 “maestri del nostro tempo” ospiti nelle sere di spettacolo;
5 ospiti d’onore degli eventi speciali;
oltre 10.000 spettatori, tra cui molto cosiddetto “non pubblico”.

Non sta a me dirlo ma quante cose belle abbiamo preparato per questi mille!

Quarantacinque laboratori di teatro, musica, canto, arti visive, scrittura, giornalismo e critica che 36 artisti e operatori hanno tenuto con 73 gruppi e classi di scuole dell’area metropolitana bolognese. Laboratori completamente gratuiti che sono serviti per raccontare loro come l’arte può essere microscopio per capire la realtà e megafono con cui far sentire la propria voce.
Se devono scrivere il loro copione, meglio che studino come altri prima di loro hanno fatto

Cinque eventi speciali, anche questi completamente gratuiti, con Maestri veramente eccezionali, capaci per giunta di rapportarsi ai bimbi e alle bimbe, efficaci non solo nel divulgare, ma nel farlo in formato baby.
Che belli questi incontri! La lezione spettacolo di Silvia Spadoni sulla collezione permanente del Mambo, il Campeggio Letterario di Michela Murgia in Mediateca a San Lazzaro, il racconto di come si costruisce un’opera fatta dal Maestro Sani al Comunale di Bologna. E poi la folla per Saviano a San Lazzaro e la bellezza, la poesia, l’intensità dell’incontro magico con Daniel Pennac all’Arena del Sole prima e all’Auditorium Unipol poi.
Abbiamo messo i Mille, le loro famiglie, gli insegnanti e chiunque avesse voglia di aggregarsi a confronto con questi Maestri. E i ragazzi sono stati splendidi. Hanno fatto domande, ascoltato in religioso silenzio le risposte, hanno riso e perfino cantato.

Non paghi abbiamo anche allestito una piccola ma preziosa mostra alla quale hanno contribuito 16 artisti di varie forme d’arte (tra cui Massimo Sciacca, Anarkikka, Alessandra Racca, Paolo Martino, Takoua Ben Mohamed…) che hanno accettato di donare o prestare al progetto una loro opera ispirata a una delle cinque parole chiave

E poi ovviamente lo spettacolo. Sicuramente la più grande follia della nostra storia di compagnia.
Eppure c’era una grande bellezza, per noi, nell’idea di uno spettacolo con 1.000 bambini e ragazzi, che coinvolgesse anche gli attori del Teatro dell’Argine e che potesse ospitare al suo interno personalità dei più diversi ambiti - maestri del nostro tempo potremmo dire - che potessero essere di ispirazione ai Futuri Maestri.

Quanto alla drammaturgia, è l’utopia del cambiamento ad aver guidato il filo del copione di Futuri Maestri, frutto di un percorso di scrittura partecipata.
L’utopia ha guidato anche la scelta dei testi entro cui racchiudere le infinite suggestioni suscitate nei/coi ragazzi: si tratta dell’Inferno di Mistero buffo di Majakovskij, della Città dell’oro di Ascesa e caduta della città di Mahagonny di Brecht, della Numanzia del trattamento mai tradotto in film Porno-teo-kolossal di Pasolini, della Nubicuculia degli Uccelli di Aristofane, incorniciate dalla Tebe appestata dell’Edipo re di Sofocle e dalla Luna discarica di oggetti o ossessioni del mondo umano, nel “fantastico” episodio di Astolfo sulla Luna dell’Orlando furioso di Ariosto.
Ognuno di questi testi, riscritti secondo le sollecitazioni dei ragazzi, rappresenta nella nostra drammaturgia la tappa di un viaggio intrapreso da un gruppo di bambini e adolescenti; e ogni tappa fa riferimento a una delle cinque parole di partenza: amore, guerra, lavoro, crisi, migrazione.
Al culmine di questo viaggio, comparivano nello spettacolo i “maestri del nostro tempo”, uno diverso ogni sera: 9 uomini e donne comuni che hanno deciso di alzarsi e dare un contributo forte ed esemplare al nostro presente nei più diversi campi, dalla medicina al giornalismo, dall’accoglienza ai migranti alla legalità. Tra loro, nomi noti come Loredana Lipperini, Gabriele Del Grande e Simonetta Agnello Hornby, ma anche Giuseppe La Rosa, soccorritore navale della Guardia Costiera, e Yusra Mardini, nuotatrice siriana del Team Refugee. E poi Paola Caridi (esperta di Medio Oriente), Alessandra Morelli (UNHCR), Alessandro Frigiola (cardiochirurgo infantile) e Ignazio De Francisci (Procuratore Generale di Bologna, uno dei membri giovani del pool di Falcone).
I 9 ospiti hanno donato ai ragazzi una lettera, contenente cinque parole utili per il viaggio, insomma un pezzo del loro mondo che potesse ispirarli, sfidarli, portare loro conoscenza, coraggio, spinta all’azione. Dal canto loro, i Futuri Maestri li hanno accolti da padroni di casa e protagonisti attivi, in un dialogo a doppio senso: d’altro canto, i bravi maestri, siano essi presenti o futuri, un po’ ascoltano e un po’ insegnano, dialogano, in questa parentesi che, infatti, non a caso era posta all’interno dello spettacolo, come atto artistico, e non a seguire, come incontro frontale dell’esperto con i giovani.

Potrei andare oltre nel racconto dello spettacolo, raccontandovi della trama, della storia delle arterie fangose e della fuga sulla luna, di Che Guevara e della zia di Lorenzo ma la verità è che di tutto questo, pur indelebilmente fissato nella mia testa e nel mio cuore per sempre, non sento quasi il bisogno rendervi cronaca. Perché quello che è stato questo spettacolo per me non passa per i paradigmi teatrali a cui sono, siamo, abituati a fare riferimento. Passa attraverso l’esperienza viva delle relazioni con tutti questi ragazzi, con la loro energia, con la loro capacità di urlare a gran voce che vogliono esserci, vogliono essere ascoltati e che hanno bisogno di modi nuovi per dire e per essere. Vogliono esserci ed esserci da protagonisti.

E allora immaginare uno spettacolo su questi temi con 1.000 attori è sicuramente un’impresa epica.
Scriverlo con 1.000 bambini, bambine e adolescenti rasenta la follia.

Puntare a realizzare un’opera che trascenda i confini del saggio di fine anno e assurga a opera artistica compiuta e autonoma potrebbe sembrare utopia.
Ma forse per dare voce a questi ragazzi ci voleva un progetto così: epico, folle, utopico.
Come il teatro che ci piace e che sa essere un continuo dare e ricevere, un osservare, col fiato sospeso, una fragile bellezza da cui ricominciare. Da cui imparare.


ANDREA PAOLUCCI
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Futuri Maestri: il programma

Cinque eventi speciali


dom. 26 marzo 2017 ore 15.30 | MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna
Cinque Parole Cinque Visioni
con Silvia Spadoni, testi di Bruno Stori


dom. 2 aprile 2017 ore 17.00 | Mediateca di San Lazzaro di Savena
Campeggio Letterario con Michela Murgia
con Michela Murgia e gli attori e le attrici del Teatro dell’Argine


ven. 21 aprile 2017 ore 18.30 | Pala Yuri di San Lazzaro di Savena
La Parola a Roberto Saviano
con Roberto Saviano
Su indicazione dell'autore, il budget che Futuri Maestri mette a sua disposizione finanzierà la rivista Nigrizia curata dai Padri Comboniani.


mar. 2 e mer. 3 maggio 2017
Uno spettacolo e un incontro con Daniel Pennac
mar. 2 maggio 2017 ore 21.00 | Arena del Sole di Bologna
Un Amore Esemplare, uno spettacolo di e con Daniel Pennac
mer. 3 maggio 2017 ore 11.00 | Unipol Auditorium di Bologna
Daniel Pennac incontra i Futuri Maestri


ven. 19 maggio 2017 ore 18.30 | Teatro Comunale di Bologna
Vivacissimo allegrissimo presto prestissimo!
Lezione-spettacolo per chi ama l’opera lirica e per chi l’amerà
con Nicola Sani | e con il Coro di Voci Bianche e il Coro Giovanile del Teatro Comunale di Bologna e i Futuri Maestri

Una mostra
da mar. 2 maggio a dom. 11 giugno 2017 (ven. 2 giugno chiuso) | foyer dell’Arena del Sole di Bologna
Presente e Futuro: parole, immagini, visioni d’artista su Amore, Guerra, Lavoro, Crisi, Migrazione
con opere di Uyiagha Uyosa Aghahowa, Paolo Agrati, Anarkikka, Filippo Balestra, Takoua Ben Mohamed, Ottavio Celestino, Florence Cestac, Eloisa D’Orsi, Francesca Gironi, Stefano Liberti, Paolo Martino, Alfonso Maria Petrosino, Alessandra Racca, Sergio Riccardi, Loris Savino, Massimo Sciacca

Uno spettacolo
da sab. 3 a sab. 10 giugno 2017 ore 20.00 e dom. 11 giugno 2017 ore 15.00 | Arena del Sole di Bologna
Futuri Maestri
con 1.000 bambini, bambine e adolescenti, guidati da 15 artisti del Teatro dell’Argine e con l’intervento di 9 maestri del nostro tempo: Simonetta Agnello Hornby, Paola Caridi, Ignazio De Francisci, Gabriele Del Grande, Alessandro Frigiola, Giuseppe La Rosa, Loredana Lipperini, Yusra Mardini, Alessandra Morelli

Prima dello spettacolo, aperitivo con i maestri

Laboratori gratuiti per le scuole
da dicembre 2016 a giugno 2017
45 percorsi guidati di teatro, musica, canto, arti visive, scrittura, giornalismo e critica

Futuri Maestri - il sito:
http://teatrodellargine.org/site/lang/it-IT/page/45/project/70#.WNFEEhLhBE7

Futuri Maestri - il blog:
http://www.futurimaestri.it/

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