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recensioni
SEGNI D'INFANZIA
IL REPORT DI EOLO SULL'EDIZIONE DI QUEST'ANNO

Tartarughe di mille forme e di mille colori hanno invaso Mantova per la quarta edizione di “Segni d'infanzia”, il Festival internazionale d'arte e teatro per l'infanzia,organizzato dal Teatro all'Improvviso nella città lombarda dall'8 al 15 Novembre. Per una settimana i bambini sono stati i protagonisti in una città che ha dedicato a loro non solo spettacoli ma anche mostre, laboratori, installazioni, convegni in una sarabanda di grande e piacevole coinvolgimento.
Un' occasione anche per il pubblico di esperti ed appassionati per assistere da vicino al teatro per l'infanzia di altri paesi soprattutto francesi e del nord europa e per i quali è stato organizzato anche un convegno “Di-Segni”, la scena dell'arte in Europa per fare il punto della situazione.
Cifra di tutto questo è stato lo spettacolo che Dario Moretti e Cristina Cazzola con il loro Teatro all'Improvviso hanno realizzato con gli svedesi “Teater I” e “Smalands Musik Och” ”A nord della Primavera” tratto da “ Il viaggio meraviglioso di Nils Holgersson” della scrittrice svedese Selma Lagerlöf, premio Nobel nel 1909. Petter Andersson e Nanna Nore con le animazioni video Enrica Casentini e soprattutto con le bellissime sculture di Dario Moretti raccontano il viaggio attraverso il suo paese tra paesaggi incantati e meravigliosi del protagonista Nils in groppa ad un'oca domestica ed insieme ad uno stormo di oche selvatiche.Il viaggio intrapreso del protagonista è anche però un percorso interiore che coinvolge Nils in una riflessione sull' infanzia come periodo fondamentale per la formazione della vita dell'uomo. Lo spettacolo utilizza in modo sapiente tutte le forme che il teatro e le arti figurative dispongono dal video, alla danza, alla pittura dal vivo creando non una storia ma un susseguirsi poetico di veri e propri mondi di forte espressività.
Ogni anno il Festival propone spettacoli per l'infanzia a personalità significative delle altre arti, quest'anno è stata la volta della grande ballerina Raffaella Giordano che in “Ama fì” con Piergiorgio Milano‚ Fabio Nicolini e Francesco Sgrò e con le bellissime immagini video di Andrea Cucchi imbastisce un dialogo danzato con la figlia adolescente attraverso un tappeto musicale pop e hip hop. Ponendosi all'inizio con infinita leggerezza da sola, poi in duo ed infine lasciando spazio alla forza dei tre corpi maschili Raffaella Giordano ha incantato il pubblico presente con una danza di grande fascino e comunicatività.
Tra gli spettacoli stranieri visti a Mantova spicca su tutti “86 CM “ dei francesi “Cie s’appelle reviens” con la regia di Alice Laloy . Lo spettacolo è una perfetta partitura di segni pittorico teatrali che si basa sul rapporto di forze diverse, piccole e grandi che ogni volta cambiano il punto di vista sia dello spettatore sia dell'attore attraverso un perfetto meccanismo di pesi e contrappesi creato con fantasia da Jean Von Cramer . Esempio paradigmatico di spettacolo in cui l'arte si manifesta in tutte le sue componenti fondendosi perfettamente con il concetto di teatro.
Assai stimolante anche “Bynocchio de Mergerac” dei francesi del “Bouffou Théâtre “. Lo spettacolo, scritto e diretto da Serge Boulie, tratta il tema della differenza contaminando tra loro le storie di Pinocchio e Cyrano.Lo spettacolo è giocato con grande perizia in una bottega fantasica che prende vita attraverso curiose marionette di legno, mosse a vista, che raccontano la storia del nostro protagonista alla ricerca del suo naso. Ed il legno è sembrato essere quest'anno il protagonista del Festival, con il legno è costruita per esempio la meravigliosa giostra del Theatre de la Toupine in una piazza di Mantova ed è sempre il legno che consente a Benoit Sicat nel suo “Imaginarium”di donare un delizioso omaggio al Parco del Mincio all'interno del Palazzo ducale.
E alla fine della giornata ci sono anche le “Favole della buonanotte” narrate, anzi suonate dal Theater De Spiegel e dal Theatre de la Guimbarde dove tre musicisti commentano le immagini dell'artista ceca Kveta Pacovska che per incanto si formano sul palco in un mix riuscito tra movimento e costruzione di mondi infantili. Arrivederci all'anno prossimo.
MARIO BIANCHI