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Eolo
recensioni
IL SOGNO DI RADAELLI - LOSI DAL BOSCO AL PALCO.
AL FESTIVAL DI VIMERCATE/IL COMMENTO DI MARIO BIANCHI

C’è una strada nel bosco”, potremmo così intitolare questo nostro intervento, parafrasando una vecchia canzone. La strada è quella che attraversa da una parte e dall’altra le valli tra Como e Lecco per raggiungere Bergamo, da una parte, Milano, dall'altra . Qui tra i boschi, i giardini, le cascine e le ville della Brianza avviene qualcosa di prodigioso: due piccole realtà teatrali, Teatro Invito e Campsirago residenza, organizzano tre manifestazioni; I luoghi dell’Adda ( da 1 Giugno al 7 Luglio) Il giardino delle Esperidi ( dal 21 Giugno al 7 luglio) L’ultima luna d’estate ( dal 29 Agosto all'8 settembre) che da Giugno a Settembre si uniscono idealmente in unico festival, coinvolgendo decine di comuni che, attraverso un piccolo contributo, illuminano di teatro una parte cospicua della Lombardia, con pochi soldi e grandi energie, soprattutto creative, a dispetto del Signor Cappuccio che a Napoli si lamenta dei suoi sei milioni e più di euro. Le due formazioni si sono anche unite idealmente per creare uno spettacolo che hanno presentato, prima in forma deambulante nei loro Festival, in mezzo alla natura, e , poi, sul palco, durante il Vimercate Teatro Ragazzi Festival, che organizzano in collaborazione con un’ altra piccola compagnia lombarda “Delle Ali “, una manifestazione trenntennale che hanno nuovamente vivificato.Lo spettacolo si rifà ad uno dei testi scespiriani più rappresentati “Il sogno di una notte di mezza estate”, opera incantata e incantevole, soprattutto in ragione della sua estrema varietà di accenti, del suo viaggio pieno di incantesimi in mondi assai diversi tra loro che, mescolandosi ogni volta, ingarbugliano lo sguardo dello spettatore, proiettandolo in un sogno appunto. Veicolando il termine” teatro popolare di ricerca” tanto caro a Luca Radaelli e Michele Losi, che hanno concepito questa versione del capolavoro scespiriano, la creazione si fa amare per la leggerezza di ogni segno profuso nella sua realizzazione, spesso intrisa di ironia, per la sua estrema semplicità di porre in scena, attraverso le rime, il gioco degli intrighi e delle coppie, dove gli interpreti si scambiano spesso nei ruoli, in un gioco teatrale che rimanda al bel teatro di una volta, a quello che si rappresentava, non nei grandi teatri, ma a stretto contatto con il pubblico, all’aperto, in luoghi, in apparenza non deputati per il teatro. I 7 interpreti stanno al gioco di Luca Radaelli che li dirige con misura e sensibilità, muovendosi attraverso scenografia e costumi pensati per l'essenzialità del loro significato. Tra loro ci piace ricordare, soprattutto Stefano Bresciani, attore, asino suo malgrado, e, Francesca Cecala, leggero, credibilissimo Puck. Lo spettacolo, alla fine, si configura come una creazione capace di divertire e intrigare ogni tipo di pubblico. Cosa che accade puntualmente nei tre festival proposti da Teatro Invito e Campsirago Residenza, sintomo di come anche la Provincia italiana, sia capace di proporre, nella sua varietà, una scena multiforme, curiosa e stimolante.

MARIO BIANCHI








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