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'MONDO' RECENSITO E INTERROGATO DAI RAGAZZINI
OTTO BAMBINI E DUE ADOLESCENTI HANNO VISTO E INTERROGATO PER NOI" MONDO" DI ANFITEATRO

Siamo otto bambini e due adolescenti, ci chiamiamo Greta, Ismael, Iris, Emily, Michael, Lorenzo, Irene, Adelaide, Giulia e Matilde.
Abbiamo visto lo spettacolo "Mondo" di Giuseppe Di Bello della Compagnia Anfiteatro con Marco Continanza al Teatro San Teodoro di Cantù domenica 23 Gennaio 2022.
Queste sono le nostre impressioni.

L’attore è stato bravo.
Ci è piaciuto tantissimo la scena quando ha detto: “se dovete abbattere l’albero dovete abbattere anche noi!”.
Ci ha colpito la volata perché con un telo nero molto leggero ci siamo immaginati il volo degli stormi.
Il regista ha avuto tante idee belle: ci è piaciuta l’idea che Mondo scrivesse sulla corteccia i suoi pensieri, anche l’albergo per gli uccelli come scenografia ci è piaciuto tanto.
Mondo aveva un segreto e fino alla fine non ce l’ha detto, per noi è stato un momento felice quando Mondo ha fatto vedere che il segreto era il cuore con le iniziali dei genitori incise sulla corteccia perché anche loro da bambini erano saliti sull’albero.
Ci sono stati anche dei momenti tristi. Per esempio quando il giornalista gli ha fatto le domande ma poi si è scoperto che era solo un operaio che voleva capire quando scendevano dall’albero per poterlo tagliare, oppure quando hanno abbattuto l’albero e Mondo si è chiuso nella sua stanza tappandosi le orecchie per non sentire il rumore.
È stato anche molto triste quando è arrivata l’ambulanza davanti alla casa del vecchio vicino: pochi giorni prima Mondo voleva portargli un dolce ma aveva paura e non ci era riuscito.
Lo spettacolo da un messaggio molto profondo e molto importante che a volte le persone non prendono sul serio.
Anche a scuola si parla del tema ma in un modo noioso e che non lascia speranza, invece questo spettacolo ci ha dato speranza. Ci ha ricordato come è essere bambini e avere dei pensieri puri e buoni.
Ci ha colpito tanto il segreto di Mondo perché quell’albero è stato prezioso per tante persone. Gli alberi sono importanti per noi adesso ma lo sono stati anche per i nostri genitori e lo saranno per i nostri figli. Sono importanti per quello che è stato, per quello che sarà.
Mondo ci ha ricordato che tutti insieme se ci impegniamo possiamo davvero cambiare il mondo e averne cura.
È stato emozionante gridare insieme: “Giù le mani dagli alberi!!!!!!!”, il momento più felice dello spettacolo!
“Giù le mani dagli alberi!!!!”



Abbiamo anche intervistato l’attore Marco Continanza.

Per quale motivo avete scelto di parlare della natura?
Il testo è di Giuseppe Di Bello. Lo spettacolo è stato scritto durante il primo lockdown quando in occasione dell’interruzione di tutte le attività si è parlato a lungo di quanto il Pianeta Terra fosse a rischio. Ci si è resi improvvisamente conto che è necessario fare qualcosa subito. Giuseppe ha pensato ad una storia di amore e sentimenti perché è dalla spinta emotiva verso gli altri che siamo spronati a migliorare ciò che ci circonda.

È stato difficile imparare le battute?
È stato molto difficile, per me, in quanto il rapporto con la mnemonica è molto soggettivo. Alcuni attori imparano subito, io non appartengo a questa categoria (risata dell’attore). Poi c’è da aggiungere che non facendo lo spettacolo tutti i giorni potrebbero esserci interruzioni di mesi tra una replica e l’altra, mesi in cui nel frattempo faccio altri spettacoli, e così la difficoltà è di non confondere e mischiare i diversi testi.

Perché sei uno?
È una scelta registica: una storia la si può raccontare in tanti oppure da soli. Si tratta comunque di narrazione, che è un linguaggio teatrale preciso, che piace molto a Giuseppe. Attraverso la narrazione si attiva l’immaginario e l’attore usa la sua immaginazione per trasmette immagini al pubblico, per evocare diversi personaggi e richiamare, con piccoli gesti, a scene suggestive. Poi ci sono questioni meno romantiche… come il costo di produzione e le spese di tournée ridotti.

Ma la storia l’avete inventata voi oppure l’avete trovata su internet?
Le storie si possono anche non trovare su internet (risata dell’attore). È stata inventata da Giuseppe per quanto si sia fatto ispirare da tante storie realmente accadute. Al mondo esistono tanti Mondo e Margherita, per esempio in Nord America una ragazza è stata due anni su una sequoia per evitare che venisse abbattuta. Oppure a Como, quando durante il rifacimento di piazza Verdi, davanti al Teatro Sociale, è stato abbattuto un cedro vecchio più di cinquant’anni. Prima che venisse abbattuto un ragazzo, che tra l’altro conosco, ci si era arrampicato sopra in segno di protesta.

Qual è la cosa più importante che ti ha insegnato il teatro?
Per me stare due anni senza fare teatro o quasi è stato molto doloroso. Perché fare teatro significa incontro tra persone. Mentre un attore recita c’è uno scambio: l’attore dal palco sente tutto quello che il pubblico vive, quando si arriva all’applauso ogni volta si è diversi perché si ha addosso quello che il pubblico ti ha trasmesso. Non è solo l’attore a lasciare qualcosa (almeno così spero che accada: che ogni volta quello che faccio resti almeno un po’ a chi lo ha visto), ma anche voi lasciate qualcosa a me. Questo scambio tra la gente durante uno spettacolo è ciò che il teatro mi ha insegnato. Ci sarebbero anche tante altre cose ma questa per me è particolarmente significativa.

Da quanto tempo fai l’attore?
So che sembro un ragazzino (risata), ma sono già 23 anni.




A cura di Maria Mazza, Arianna Pollini, Marta Rusconi, Letizia Torelli















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