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Eolo
recensioni
Immagini dell'Interno 2008
Le recensioni di Eugenia Praloran sul Festival di Teatro di Figura di Pinerolo

Gran finale per l’edizione 2008 di Immagini dell'Interno, il Festival di Teatro di Figura di Pinerolo, complice un’ideale sera d’estate, a coronamento di dieci intensissimi giorni di teatro di figura in cui hanno brillato le creazioni di molti grandissimi nomi del panorama internazionale: Stephen Mottram da Oxford, Pep Gomez da Barcellona, Gigio Brunello da Mestre con l’ungherese Gyula Molnar, Konrad Fredericks da Londra; Peter Ivan Chelu, Compagnia Fabularia e Peregrin, dalla Transilvania, Romania; Nori Sawa, giapponese, attivo presso il DAMU di Praga; Vladimir Zakharov, KYTheatre, da Tomsk, Russia; Il Mamulengo Jatoba del mestre brasiliano Eder de Paiva.
Ove consentito dalla struttura dei lavori, gli artisti stranieri hanno offerto un’eccellente versione in lingua italiana dei loro spettacoli, spesso a prezzo di un enorme lavoro supplementare su caratterizzazione vocale dei personaggi, testi e drammaturgia originali estremamente ricchi e articolati, come nel caso di Vladimir Zakharov e di Eder de Paiva.
Nell’alta prospettiva dell’antica via Principi d’Acaja, dal crepuscolo fino a notte avanzata si sono alternate le performances. Vladimir Zakharov (2KY Theatre, Tomsk), inventore e grande virtuoso delle marionette articolate al polso ha proposto il suo bellissimo dialogo poetico con ‘Riccio’, appositamente creato in lingua italiana. Konrad Fredericks (Londra), maestro del tradizionale Mr Punch con spirito contemporaneo (ama definire lo spirito del suo teatro “filosofia applicata”), ha aperto la danza dei bastoni e delle testine in puro stile british. Dal truce Punch inglese al ribaldo Pulcinella nostrano: due artisti partenopei veraci, amici, ed eredi della migliore tradizione, Irene Vecchia, dal ritmo implacabile, e Gianluca Di Matteo, poeta dell’ironia, sul sagrato di S.Agostino hanno dato vita a un travolgente dittico di guarrattelle. La musica e il music-hall hanno avuto il loro momento magico con Fluffy Puppet Theatre (Inghilterra/Italia, Novara), la fiaba e la narrazione con Ilaria Gelmi (Vittorio Veneto), Teatrino a due pollici (Napoli), Teatro La Lechuza (Argentina), Il Laborincolo (Perugia), Il Teatrino dello sguardo (Reggio Emilia).

Articolato in tre sezioni, Classica, dedicata ai grandi nomi internazionali, Café Teatro, per giovani realtà esordienti italiane e straniere, e Vetrina Teatro Figura Piemonte, il Festival si è svolto anche quest’anno in parte in Pinerolo, in parte sul territorio, a Vigone, Torre Pollice, Baudenasca e Perosa, in una varietà di spazi teatrali sia convenzionali che alternativi in piazze, strade ed edifici storici.
L’edizione 2008 ha proposto come sempre un ricco cartellone internazionale di spettacoli tradizionali e sperimentali per tutti i gusti e per ogni età; la maggior parte degli spettacoli era gratuita, con poche eccezioni in cui il costo del biglietto è stato comunque estremamente ridotto (3-5 Euro). Molte performances e spettacoli sono stati proposti più volte in orari e contesti differenti. Il pubblico ha avuto ampia scelta, e la possibilità di partecipare direttamente al dialogo con gli artisti dopo ogni spettacolo.

I LABORATORI DELL’EDIZIONE 2008
Sono stati proposti tre laboratori.
LABORATORIO PER PROFESSIONISTI E OPERATORI: LA LOGICA DEL MOVIMENTO
Venticinque giovani artisti e operatori del settore hanno potuto partecipare a un seminario di quattro giorni con Stephen Mottram sulla logica (e potremmo aggiungere sulla poetica intrinseca) del movimento.
Dato il contesto, si è trattato di uno stage di tecnica marionettistica, ma il lavoro è stato deliberatamente guidato in una prospettiva sapientemente interdisciplinare, in base a principi applicabili universalmente a tutto il campo di studio del movimento, con particolare attenzione al problema della sua eventuale riproducibilità e relativa credibilità e nitidezza.
Il maestro ha proposto con grande generosità molti esercizi mirati per risvegliare le capacità di osservazione e di percezione, sottolineando incessantemente l’importanza di sviluppare autonomamente un metodo per accedere a un’accurata visione d’insieme dell’universo da cui si trae ispirazione: un invito a osservare, percepire e memorizzare a monte del lavoro di creazione, manipolazione e interpretazione. I cinque sensi, e non solo le mani, sono il patrimonio dell’artista che aspira a (ri)creare mondi in cui il pubblico possa realmente penetrare con semplicità, naturalezza e stupore.
Stephen Mottram ha voluto trasmettere agli allievi un invito a sviluppare strumenti per una riflessione autonoma e personale sugli elementi e i materiali a disposizione nella pratica quotidiana, ponendo fra gli obbiettivi il raggiungimento di una miglior comprensione della costellazione di dettagli fondamentali caratterizzanti il movimento naturale; dettagli che vanno individuati e analizzati, e di cui si deve tener conto quando si passa a scegliere il mezzo adeguato per una data sequenza.
Anziché alla riproduzione, talora impossibile (un essere umano puo’ evocare una barca, ma non diventare o muoversi come una barca…), è interessante far ricorso all’evocazione, più potente e più poetica, perché dotata di quella qualità ipnotica e solo apparentemente vaga che fa sì che chi osserva la manipolazione percepisca ciò che viene suggerito in modo assolutamente unico e personale, in base alle associazioni che il lavoro dell’artista suscita nel pubblico secondo la memoria e la sensibilità di ciascuno.
Tramite l’evocazione la qualità di movimento voluta dal manipolatore viene suggerita alla percezione dello spettatore in modo indiretto e trasversale attraverso una struttura precisa ma elusiva, basata sulla contrapposizione calibrata di elementi contrastanti (nulla sottolinea la velocità di un oggetto quanto la relativa lentezza di un oggetto differente; e un oggetto apparirà quanto mai pesante se contrapposto a qualcosa che appare infinitamente leggero…). La magia poetica dell’evocazione si basa su una struttura assolutamente rigorosa in cui non c’è posto per l’approssimazione, pena la perdita di coerenza e quindi di credibilità. Il pubblico generalmente non ‘smonta il giocattolo’, non si dedica ad analizzare coscientemente tutto ciò che vede; ma, anche quando non saprebbe spiegarne le cause, percepisce sempre, con assoluta e spietata chiarezza, la verità o l’assenza di verità di quanto il manipolatore propone. Un’incudine può librarsi nel cielo se il manipolatore sa cosa deve fare, e il pubblico lo seguirà; ma da una manipolazione maldestra può nascere solo confusione e anche il pubblico più benevolo non riuscirà a ‘vedere’ nulla.

Attorno al problema centrale della ‘sostanza’ del movimento sono stati presi concentricamente in esame anche i temi della creazione di un paesaggio, ed eventualmente di un contenitore sonoro, allo scopo di ottenere massima credibilità ed efficacia. La ricerca deve basarsi sull’osservazione approfondita del mondo circostante, l’analisi dei singoli dettagli, e l’eliminazione degli elementi (movimenti, oggetti) parassiti durante la manipolazione e la messa in scena.
L’esperienza di un grande laboratorio magistrale determina sempre nell’allievo un cambiamento di prospettiva e lascia molti spunti e molti interrogativi per nutrire il lavoro a venire. Così è stato per venticinque fortunati a Pinerolo. Per tutti –dato che Stephen Mottram ha voluto assistere ad ogni spettacolo del Festival, e in particolare della Vetrina, fino al momento della sua partenza, senza mai far mancare il suo incoraggiamento e le sue riflessioni pacate, empatiche e stimolanti- un flusso ininterrotto di stimoli e di ispirazione poetica per il lavoro a venire.

LABORATORI PER BAMBINI E FAMIGLIE: MODELLARE, SCOLPIRE, SPERIMENTARE
Per i bambini e le famiglie vi sono state due interessanti proposte di Laura Bartolomei con la collaborazione di Jimmy Davies. Laura Bartolomei, docente entusiasta e ispirata, esperta di tecniche di costruzione di maschere e pupazzi, cultrice della scultura della gommapiuma, ha ideato e sperimentato negli anni con una grande numero di allievi un percorso di apprendimento ludico delle tecniche più accessibili ed efficaci, finalizzato alla realizzazione di manufatti concretamente fruibili.
Il percorso didattico introduce i partecipanti in modo semplice e divertente al corretto utilizzo di materiali economici, di facile impiego e manipolazione, adeguati alle esigenze domestiche. Il lavoro pratico si concentra sull’uso di collacarta, cartone, gommapiuma. Un’importante sezione del percorso è sempre opportunamente dedicata alle migliori tecniche di recupero e di impiego dei materiali riciclabili e riciclati, e alle loro numerose potenzialità, esplorando molte fra le applicazioni cui si prestano.
I laboratori di Laura Bartolomei appartengono al mondo del Teatro, e quindi non possono che culminare con l’atto che giustifica e mette alla prova progettazione e costruzione: il passaggio al gioco teatrale con il pupazzo, la maschera o la testa realizzati dai partecipanti, per imparare ad apprezzare direttamente e a confrontare le qualità fondate sulle specifiche caratteristiche dei diversi materiali utilizzati, e sulle tecniche di assemblaggio e finitura. Se qualcosa si rompe, se non soddisfa, si cerca di capire il perché e poi si crea qualcosa di nuovo e di migliore… E’ importante scoprire che si può sperimentare, che è necessario imparare bene una tecnica per ottenere risultati migliori, e soprattutto che tutto questo costituisce un gioco divertente che ricomincia quando si vuole, con chi si vuole, con quel che c’è a disposizione: quando non è disponibile la gommapiuma, ci sarà sempre un po’ di carta e di colla...
Un primo laboratorio era stato proposto per la realizzazione di grandi “teste matte”, di uccelli ed altri animali e personaggi immaginari; e un secondo laboratorio per realizzare una versione a misura di giovani e giovanissimi, e a prova di vivacità infantile, del tradizionale Drago Cinese. A coronamento dell’esperienza, due parate per consentire ai partecipanti, oltre alla gioia della festa, l’importante esperienza del movimento individuale (con le teste singole) e di gruppo (con Il Drago Cinese) indossando le opere realizzate.
Purtroppo le proposte non si sono potute concretizzare… a causa della partenza per le ferie della quasi totalità degli iscritti! Auguriamo a tutti i bambini interessati ai laboratori del Festival di Pinerolo che in futuro capiti loro un’altra occasione di incontrare l’universo di Laura Bartolomei, e che dal 2009 in poi possano sempre partire per le vacanze dopo la chiusura del Festival di Pinerolo…

UN FESTIVAL PER IL PRESENTE, RIVOLTO VERSO IL FUTURO
Figure dall’Interno è un Festival pensato per il presente e rivolto verso il futuro. Nasce nel 1995 per accogliere il Teatro di Strada, il Teatro di Figura, d’Oggetti, d’Ombre in tutte le sue declinazioni e nazionalità, promuovere il contatto fra artisti e pubblico, e sostenere attivamente gli esordienti integrando nella programmazione creazioni recenti di giovani compagnie, a cui viene così offerta la possibilità di acquisire visibilità e maturità espressiva di fronte al pubblico e agli operatori. Anno dopo anno, nell’arco di ogni giornata si alternano generi, nazionalità, esperienze; i programmi della Vetrina vengono distribuiti nell’arco delle dieci giornate di teatro, con pari dignità rispetto ai lavori delle compagnie più note. Ma il sostegno ai giovani non si esaurisce con la possibilità di presentare spettacoli in una cornice ufficiale. I giovani esordienti, ospiti delle strutture del Festival, invitati a presentare le proprie creazioni negli stessi luoghi e negli stessi giorni dei maestri, hanno la possibilità di affinare le proprie doti attraverso la visione dei lavori altrui e il dialogo con i più esperti. Per i più motivati l’ esperienza comporta anche momenti di prezioso apprendistato tecnico: si va letteralmente “a bottega.
Con il sostegno generoso dei maestri si lavora in un clima di grande cordialità, incoraggiati a godere pienamente di ogni occasione offerta dallo stretto contatto quotidiano anche nel tempo libero, mentre gli artisti più maturi trovano un luogo di incontro e di dialogo fra sodali con cui condividere il piacere delle proprie creazioni e della propria esperienza. L’atmosfera è conviviale, ma si lavora sul serio. Si tratta di una vera e propria residenza artistica intensiva, da cui nascono collaborazioni professionali e amicizie durature, e in cui coesistono l’aspetto tecnico, artigianale del mestiere, e l’ispirazione poetica. Sia la programmazione che la creazione di laboratori e l’attribuzione di premi e menzioni speciali riflettono lo spirito del Festival: vedere, fare, sperimentare, condividere, conoscersi, creare ponti per il futuro.
Così è facile ripartire da Pinerolo con una nuova e più ampia visione del teatro di figura e delle sue possibilità, grazie alla varietà di stimoli e alla lezione dei maestri.

LIBERTA’, INTERDISCIPLINARIETA’, RESPONSABILITA’
La lezione dei maestri è anche una grande lezione di vita, e lo sanno bene i fondatori di Teatro Alegre, ideatori del Festival, che hanno fortemente voluto una struttura flessibile e informale, una programmazione estremamente varia, e uguale statuto per tutti gli artisti in campo, dal giovanissimo a caccia della propria identità fino ai piu’ grandi. Lo sanno avendo vissuto in prima persona l’esperienza del Taller di Pepe Otal, un’avventura esemplare del teatro di ricerca europeo non convenzionale.
L’edizione 2008 rivolge un ricordo speciale all’amatissimo e compianto maestro di titiriteros (marionettisti e burattinai) Pepe Otal, scomparso poche settimane dopo aver partecipato all’edizione 2007 e pochi minuti dopo aver concluso insieme all’amico Pep Gomez una rappresentazione della Divina Commedia del Taller de Marionetas in un piccolo paese della Sardegna. A Pepe Otal, che amava il buon teatro e la buona vita, l’amico e sodale dal 1973 Pep Gomez ha dedicato “The broken bridge”, performance in improvvisazione, poetica, affettuosa, ironica, gustosa, fra arte povera e teatro minimalista. Pepe Otal amava Teatro Alegre e il suo Festival, frutti di una volontà coerente con lo spirito ironico, avventuroso e solidale del Taller di Barcelona; Teatro Alegre gli rivolge a sua volta il miglior omaggio continuando a coltivarne lo spirito in questi nuovi, difficili tempi, in cui sia per il pubblico che per i giovani artisti non è facile accedere alla scena e al lavoro dei grandi, e crescere con loro.

Hanno partecipato all’edizione 2008 di Figure dall’Interno: Gigio Brunello da Mestre e Gyula Molnar, Ungheria, con “Vite senza fine - Storie operaie del novecento”
Peter Ivan Chelu, Compagnia Fabularia e Peregrin, Transilvania, Romania, con “Il mulino incantato”
Gianluca Di Matteo, Napoli, con le “Guarrattelle di Pulcinella”
Konrad Fredericks da Londra, Inghilterra, con “Le Avventure di Mr Punch”
Pep Gomez da Barcellona, con “Cabaret de Papel” con Dominika Lederberger, e “Broken Bridge-dedicato a Pepe Otal”
Il Mamulengo Jatoba del mestre Eder de Paiva, Brasile
Steve Mottram, Oxford, Inghilterra, docente presso il centro di Charleville- Méziéres, Francia, con “The Seed Carriers”
Nori Sawa , NoriSawa Art Theatre, Giappone, docente presso DAMU di Praga, con “Ombre dal Giardino dei ciliegi”, “Canzone d’amore del Pescegatto”, “Fairy Tales”
Irene Vecchia, Napoli, con le “Guarrattelle di Pulcinella”
Vladimir Zakharov, KyTheatre, Tomsk, Russia, con “Il Riccio”
Compagnia Alessandra Odarda, Torino, con “Gughi e i due topolini”
Compagnia Aldabra Teatro di e con Donatella Mora e Marco Gualano, Verbania, con “Stranianimali”
Compagnia Area Teatro di Alessio Di Modica, Siracusa, con “Zio Ciano Dream”
Compagnia La Capra Ballerina di e con Laura Bartolomei, Viterbo, con “La bella e le bestie” e “Piccole storie”
Compagnia Cantieri dello spettacolo di Federica Mancini, Roma, con “I sogni del poeta”
Compagnia Carolina Khoury, Torino, con “Mare Crisium” Compagnia Le Fiaberie di Daniela Castiglione, Viterbo, con “Il Mostro Mangiacolori”
Compagnia Fluffy Puppets Productions di Arianna Falla e Bryce Alexander Buntin, Italia/Inghilterra, con “Fluffy Puppets Show”
Compagnia Il Gufobuffo di e con Paolo Grasso, Torino, con “Palle palline palloni”
Compagnia Guizzi di marionette di e con Francesco Furone e Lucia Carella, Torino, con “Guizzi di marionette show”
Compagnia Ilaria Gelmi, Vittorio Veneto, con “Vassilissa e la Baba Jaga”
Compagnia Imagomaya di Demis Pascal e Massimo Apicella, Pinerolo, con “Metamorphosis-Il difficile sentiero di Daù”
Compagnia Joelle – Nogues, Genova/Tolosa, di Joelle Nogués e Giorgio Pupilla, Centre de création, formation et recherche Odradek, con “Le miroir aux fourmis – Lo specchio delle formiche”
Compagnia Il Laborincolo di Marco Lucci e Eva Hausegger, Perugia, con “La scatola inaspettata”
Compagnia Le due e un quarto di e con Silvia Laniado e Martina Soragna, Torino, con “Retrò”
Compagnia Marionette Grilli di e con Marco Grilli, Torino, con “Giandoja e la farina magica”
Storica Compagnia Marionette Lupi, Torino, con “Cappuccetto Rosso”
Compagnia Marivelas di Franco Cardellini, Maritzela Velasco, Ricardo Castello, Torino, con “El gallo siempre canta”
Compagnia Il Melarancio di Gimmi Basilotta, Riccardo Canestraio, Luca Fantini e Franco Olivero, Cuneo, con “Famelico lupo: ovvero Come ti mangio i tre porcellini”
Compagnia Malletin dei Babau di Salvador Puche Esteban, Spagna/Italia, con “L’ appuntamento”
Compagnia Marionetas en libertad di Martin Arhens, Argentina /Italia, con “Chapeau Loco - Cappello folle”
Compagnia Merceria Barbagli di Diego Sobrà, Torino, con “Riluce l’ombra”
Compagnia OfficineDuende di Arianna Di Pietro, Emanuela Petralli e Luca Li Voti, con Arianna Di Pietro, Bologna, con “Priscilla, storia divertente di una bambina impertinente”
Compagnia Pierpaolo Nuzzo, Torino, con “Mi dispiace devo andare”
Compagnia Stultifera Navis (La Nave degli Stolti!), di Alessandra Amicarelli, Julie Linquette, Francesca Casolani, Simone Armini, Arezzo, con “Visioni contemporanee della marionetta”
Compagnia La Vecchia Soffitta di Casaroli e Cordima, Torino, con “I tre porcellini o la rivolta delle salsicce”
Compagnia Teatro Baraonda di Alba Gallese, Alessandria, con “Mamma oca, mamma orsa e mamma scienziata”
Compagnia Teatrino a due pollici di Valentina Paolini e Roberto Vacca, Napoli, con “Il paese dove non si muore mai”
Compagnia Teatro Distinto di Daniele Gol, Alessandro Nosotti, Laura Marchegiani, con “Sono andati tutti via”
Compagnia Teatro Glug di Enzo Cozzolino e Birgit Hermeling, Arezzo, con “La grande sfida tra il riccio e la lepre”
Compagnia Teatro del Pettirosso, Mantova, con “Festa”
Compagnia I Teatrini di Pulcinella di Ponticelli e Colombo, Milano, con “Pulcinella e le magie del pesce d’Argento”, liberamente ispirato all’opera di Emanuele Luzzati
Compagnia Il Teatrino dello Sguardo di Sara Goldoni, Reggio Emilia, con “Visioni ricorrenti” e “Il cagnolino che va a nozze”
Compagnia Teatro La Lechuza di Sandra Guadalupe, Buenos Aires, con “Maria, sempre Maria”
Compagnia Les Virages di Alicia Munoz e Mina Lederberger, Spagna, con “155”
Compagnia Vladimiro Strinati, Cervia, con “Il passatore al teatro di Forlimpopoli con Sganapino e Fagiolino servi di scena”, di Vladimiro Strinati e Danilo Conti

PREMI E RICONOSCIMENTI GIANDUIA DI PEZZA
La Giuria del Premio Sesta Vetrina Teatro Figura Piemonte, Associazione Terra Galleggiante in associazione con l’Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare, costituita da Trude Kranzl, fondatrice e direttrice storica dell’Internationaler Figurentheater Festival di Wels (Austria), l’insigne studioso John Mc Cornick e la giornalista Mirella Caveggia, presieduta da Alfonso Cipolla, direttore dell’Istituto, ha voluto sottolineare l’elevata qualità degli spettacoli dell’edizione 2008.
Il premio Gianduia di Pezza per la regia è stato attribuito ex aequo a Marco Grilli di Torino, per la lunga carriera nel rigoroso rispetto della tradizione, e alla Compagnia Teatro Distinto di Daniele Gol, Alessandro Nosotti e Laura Marchegiani per la prova d’autore offerta nel campo della sperimentazione con “Sono andati tutti via”.
Il premio Gianduia di Pezza “ragazzi” è stato attribuito alla Compagnia Il Melarancio per lo spettacolo “Famelico Lupo”.
Il premio Gianduia di Pezza – Dogmar è stato attribuito alla Compagnia Stultifera Navis (Nave recante gli sciocchi!) per lo spettacolo “Visioni contemporanee della marionetta”.
Il manifesto Dogmar è stato creato da Damiano Privitera nel 2005 ispirandosi a Dogma di Lars Von Trier (1995). Dogmar preconizza una precisa visione del teatro delle mar-ionette, in contrapposizione a una diffusa e generica nozione di teatro di Figura, professionalmente e stilisticamente debole e indefinito, dove ci si riavvicina ai canoni del teatro umano secondo Obratsov, e la marionetta cede all’operatore umano il primato di interprete e filtro dei contenuti. Dogmar definisce in dieci punti la figura del marionettista/burattinaio completo, costruttore e manipolatore dotato di solide basi tecniche, la cui opera dimostri validi contenuti drammaturgici, per un teatro in cui l’interprete umano non prevarichi mai, ma rimanga essenzialmente manipolatore, in modo tale che burattino, marionetta, ombra o pupazzo siano sempre protagonisti animati dall’uomo, mai accessori o pretesti.

Il Dott. Alberto Barbero, già sindaco e assessore alla cultura del Comune di Pinerolo negli anni ’90, ha ricevuto il riconoscimento Gianduia di Pezza per aver accolto e sostenuto nel 1995 il progetto che ha condotto alla creazione del Festival. La giuria dei bambini dai sei agli undici anni ha premiato Alessandra Odarda per lo spettacolo “Gughi e i due topolini”, tratto dalla delicata opera omonima di Leo Lionni. Una speciale segnalazione per la notevole vena comica e autoironica a Silvia Laniado e Martina Soragna, Compagnia Le Due e Un Quarto di Torino, per lo scoppiettante spettacolo “Retrò”. Una speciale segnalazione per il nitore e la lucentezza delle immagini per la Merceria Barbagli (nomen omen…) di Diego Sobrà di Torino.
DAL TALLER DI PEPE OTAL AL TEATRO ALEGRE
Lo storico Taller di Pepe Otal in Barcellona, luogo di libera creazione, ricerca, condivisione e confronto fra diverse forme d’arte e di pensiero, ha accolto per decenni centinaia di ospiti e ispirato una generazione di artisti dallo stile di vita e di lavoro socialmente consapevole ed aperto ad ogni forma di dialogo interdisciplinare, nel rispetto delle reciproche diversità e nel rifiuto del settarismo. Dopo la perdita dell’eccellente maestro di titiriteros (marionettisti e burattinai) nell’estate del 2007 l’avventura del Taller continua sotto altra guida con il sostegno del Comune di Barcellona; ma, nonostante tutti gli sforzi, manca l’insostituibile personalità di Pepe Otal, i tempi sono cambiati, e il testimone è definitivamente nelle mani di chi ha conosciuto gli anni d’oro del Taller assorbendone il messaggio di libertà e interdisciplinarietà sottintendenti tecnica e rigore professionale.
Nel Taller di Pepe Otal si sono incontrati nel 1981 Georgina Castro Kustner e Damiano Privitera. Dallo spirito ironico, cosmopolita e conviviale del Taller è scaturito il sodalizio artistico e umano che ha dato vita a Teatro Alegre e condotto nel 1995 alla creazione del Festival di Pinerolo con l’appoggio del Dott. Alberto Barbero, coinvolgendo ogni anno il maggior numero possibile di realtà locali ed esordienti accanto a molte grandi personalità da tutto il mondo (solo in questa edizione 2008: Stephen Mottram da Oxford, Pep Gomez da Barcellona, Gigio Brunello da Mestre con l’ungherese Gyula Molnar, Konrad Fredericks da Londra; Peter Ivan Chelu, Compagnia Fabularia e Peregrin, Transilvania, Romania; Nori Sawa, giapponese, attivo presso il DAMU di Praga; Vladimir Zakharov, KYTheatre, Tomsk, Russia; Il Mamulengo Jatoba del mestre brasiliano Eder de Paiva…).

UNO, CENTO, MILLE SPAZI TEATRALI, UNA, CENTO, MILLE OCCASIONI DI APPROFONDIMENTO
Nel 2008 Teatro Alegre inaugura un’ulteriore tappa del suo percorso con l’ apertura del Teatro del Lavoro, così chiamato per ricordare il fortissimo impegno quotidiano trascorso e quello a venire, e che non può mancare da parte di chiunque desideri un Teatro vivo, vegeto e ricco di contenuti. Un piccolo teatro indipendente, con soli novantanove posti, e quindi di agile gestione e programmazione, fruibile, prezioso per chi lo ha creato e per la città che lo ospita.
Teatro Alegre vara inoltre un progetto di videoteca/biblioteca multimediale del Teatro di figura aperta a tutti coloro che desidereranno accedervi; conterrà in archivio sia i filmati dei lavori presentati al Festival, sia documentazione relativa a tutte le produzioni di Teatro di Figura di cui si desiderino preservare traccia e condividere la conoscenza inviandone copia. Teatro Alegre auspica l’integrazione della struttura nell’ambito di una rete europea per la condivisione della cultura del Teatro in senso più ampio, creando legami con altri centri di ricerca e documentazione, e concretizzando così un ulteriore supporto per la ricerca interdisciplinare.

Fin dagli esordi Teatro Alegre, parallelamente all’opera di ricerca e creazione artistica della Compagnia, ha lavorato ininterrottamente per offrire non solo spettacoli e performances, ma anche possibilità di apprendistato tecnico; per educare all’autonomia, ma anche al confronto e al dialogo; per istigare alla sperimentazione e alla curiosità costruttiva; esplorando spazi scenici alternativi, uscendo dai luoghi convenzionalmente deputati ai rituali sociali del teatro; aprendo nuovi spazi scenici, perché sempre più persone possano andare in scena e perché un pubblico sempre più ampio possa goderne a condizioni accessibili a tutti; perché le occasioni di riflessione, ricerca e condivisione si moltiplichino; perché non venga mai meno la possibilità di fare teatro in questi anni difficili in cui grandi Festival internazionali (uno fra tutti, il festival di Nervi) scompaiono per mancanza di fondi.
Ringraziamo Teatro Alegre per il suo teatro a misura d’uomo e auguriamo con tutto il cuore buon lavoro al Teatro del Lavoro
EUGENIA PRALORAN




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