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UNA GIORNATA AL FESTIVAL IMPERTINENTE A PARMA
IL FESTIVAL DI TEATRO DI FIGURA DI PARMA ORGANIZZATO DAL TEATRO DELLE BRICIOLE

Anche quest'anno siamo stati presenti ad una giornata della Quinta edizione  di "Impertinente", il festival di teatro di figura, promosso a Parma dal Teatro delle Briciole e dall'assessorato alla Cultura del Comune di Parma, in collaborazione con il Castello dei burattini/Museo Giordano Ferrari di Parma. La manifestazione si è tenuta dal 23 al 28 Marzo, pensata e organizzata per essere goduta da tutti gli abitanti della città emiliana.  Al centro del Festival il grande Mimmo Cutcchio con diversi interventi. E'stato lui il protagonista della prima edizione di " The artist is present", il progetto del Comune di Parma, che in collaborazione con il Teatro delle Briciole, prevede ogni anno la permanenza in città di un artista, invitato a lavorare in uno spazio pubblico per lasciare in dono, alla fine del periodo, una sua creazione alla comunità. Cuticchio ha inaugurato il festival con "A singolar tenzone", meravigliosa  narrazione per adulti del repertorio epico-cavalleresco dei paladini di Francia, narrata con la antichissima tecnica del cunto, di cui è maestro indiscusso. Noi abbiamo visto " Aladino di tutti i colori" riscrittura per pupi e attori della celebre fiaba de "Le mille e una notte", dove Cuticchio interpreta il Genio della lampada, donando la voce a tutti i personaggi. Momento indimenticabile dello spettacolo è l'istante in cui il grande puparo sveste delle sue armi Aladino, accarezzandolo e massaggiandolo come fosse un piccolo uomo . Tra lui e il pupo si instaura un rapporto emozionale che si riverbera su tutto il pubblico,trasformandolo in grande teatro.

Nella nostra giornata passata a Parma abbiamo anche rivisto con piacere Fabrizio Pallara del Teatro delle Apparizioni con lo spettacolo dedicato a spettatori molto piccoli “ Fiabe da tavolo” Dalle borse magiche portate in scena da Fabrizio, simili a grandi libri, su un semplice tavolo, sono usciti sughero e carta, coriandoli e cartoline, paglia, legno e mattoncini che prodigiosamente sono diventati gli elementi per raccontare le fiabe di "Cappuccetto Rosso" e dei "Tre Porcellini ", accompagnati dai gesti e dalla narrazione dell'attore romano. Uno spettacolo minuscolo, vissuto a contatto stretto con lo sguardo dei bambini di semplice e immediata godibilità, pronto per essere portato anche nelle classi per narrare altre storie. Ed infatti Pallara ha fatto uscire dalle sue fantasmagoriche valigie anche "Il pesciolino d’argento" e "Hänsel e Gretel" Durante il Festival sempre per un pubblico di bambini, il Teatro del Buratto ha presentato" Becco di rame" con animazione di pupazzi su nero, mentre Daria Paoletta della Compagnia Burambò ha portato "Il fiore azzurro" protagonista il pupazzo Tzigo , spettacoli che i nostri lettori conoscono benissimo per essere già stati molto apprezzati anchein altre manifestazioni. Burambò è anche presente con "Le montagne dei giganti", un laboratorio rivolto ai bambini di costruzione di un burattino ispirato a una fiaba di Max Bolliger, celebre scrittore di letteratura per l’infanzia e studioso di pedagogia.

 La nostra giornata è terminata con la visione de Il mio compleanno”  di Riserva Canini, performance per adulti, immaginata e creata da Marco Ferro con la complicità di Valeria Sacco, che, con la condivisa, dal vivo, invenzione, composizione, disegno e drammaturgia del suono di Stefano De Ponti, ha saputo creare un 'originale sinergia tra parola, teatro d’ombre e  proiezione di sagome e acetati. “Il lavoro prende le mosse dall’esperienza dell’ “emicrania con aurea” – una particolare forma di emicrania che si manifesta attraverso una distorsione del campo visivo e percettivo, a cui Oliver Sacks ha dedicato un importante saggio a cui lo spettacolo si ispira (“Migraine”). A partire da questo episodio, che vede protagonista un giovane trentenne, il racconto intreccia vari piani – dall’ autobiografico all’onirico- che intendono offrire un affresco sui desideri, i tormenti e le fragilità dell’epoca che stiamo vivendo.” Lo spettacolo si manifesta come un raffinato esercizio di stile che conferma la capacità della compagnia di utilizzare in modo fecondo tutti gli stili e le possibilità che il teatro di figura possiede.
MARIO BIANCHI


ABBIAMO CHIESTO A NADIA PARISI GIOVANE ARTISTA DI TEATRO DI FIGURA DELL'ATELIER  "LA LUCCIOLA" DI RACCONTARCI LO SPETTACOLO "Les folles" DELLA COMPAGNIA FRANCO ARGENTINA La Mue/tte

Tutto comincia con il suono di una macchina da cucire e subito il pubblico entra in un'atmosfera  familiare e domestica allo stesso tempo, che rievoca un tempo forse lontano in cui le nostre madri, le nostre nonne cucivano. Poi tutto sembra cambiare,con un'alternanza di suoni e immagini  “Les Folles” della compagnia La Mue/tte  arriva al cuore dell'argomento nel quale ci vuole immergere,  facendoci rivivere attraverso il teatro  un dramma realmente accaduto 40 anni fa, la scomparsa durante la dittatura militare argerntina, di 30.000 persone, i così detti “ DESAPARACIDOS.” E' da questo dramma che le madri dei DESAPARACIDOS  decidono di manifestare ,chiedendo giustizia in un modo  chiaro e forte, ricamando il nome dei propri figli su un fazzoletto bianco con il quale si coprono il capo. Ma non solo. portando la foto dei propri cari vanno direttamente nella piazza del Parlamento, chiedendo a gran voce di poter conoscere la loro sorte. Queste donne erano chiamate LAS LOCAS (le folli) perchè coloro che non si arrendono alle cose son sempre considerate in questo modo. Santiago Moreno e Delphine Bardot  narrano la resistenza di queste donne in un susseguirsi di immagini forti come solo questo dramma possono suggerire, accompagnate da suoni e azioni altamente significanti ,che si fissano indelebilmente nella memoria del pubblico.

Lo spettacolo si svolge in due momenti ben definiti: La prima azione scenica, interpretata da Delphine Bardot, ci dà una forte e chiara lettura del dramma dalla parte della madre, l'azione si conclude infatti con l'attrice che sfonda il nero teatrale con la luce di un diaproiettore che illumina la foto della piazza del parlamento, facendosi accompagnare da tutte le altre madri, sublimate in forma di marionette. Poi il pubblico viene invitato ad uscire dalla sala e nel foyer viene intrattenuto da immagini proiettate che  fanno capire il senso del progetto,mentre su tavoli vengono allestiti diversi telai per ricamare. dove appaiono i ritratti dei DESAPARACIDOS.

Si rientra in sala per la seconda parte ed è il momento di Santiago Morteno, che. dalla pelle sintetica di un rullante,ci racconta con la sua grande capacità musicale, il suo punto di vista. L'attore si accompagna con diversi strumenti che indossa come vestiti cuciti nel suo corpo ,dando a sua volta voce e immagini al dramma che è al centro dello spettacolo. Così attraverso la narrazione visiva dei due attori lo spettacolo ci riporta a tutte le ingiustizie e le umiliazioni che un popolo può subire. In questo modo la nostra personale esperienza ci riporta alla mente il movimento dei “lenzuoli bianchi” che ogni 23 maggio a Palermo,  realizza un'azione teatrale in memoria di due uomini, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che tutti conosciamo per il loro sacrificio e alla manifestazione che si svolge ogni 9 maggio a Cinisi in provincia di Palermo per ricordare un giovane di nome Peppino Impastato.
Ci è piaciuto molto lo spettacolo perchè le soluzioni teatrali e la messa in scena di LES FOLLES potrebbero essere di ispirazione per tutti i nostri colleghi burattinai o marionettisti che lavorano con le figure, per raccontare non solo storie inventate ma per far riflettere il pubblico su fatti e storie di cronaca, o semplicemente un modello di lavoro dal quale prendere spunto.
Consigliamo di non perdere l'occasione di assistere a questo spettacolo che secondo noi merita tanta attenzione per apprezzare un metodo di lavoro da cui possiamo prendere spunto per rendere il teatro di figura un 'arte sempre più importante.

NADIA PARISI