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IL TEATRO ENTRA IN CLASSE CON LA LIM
UNA PROPOSTA DI DAVIDE VENTURINI

Il Teatro entra in classe con le LIM

In questi giorni stanno andando in scena a Prato nelle scuole elementari le repliche dello spettacolo on line “Olga e Arturo” trasmesso sulle LIM (lavagne multimediali interattive). Si tratta di una coproduzione Metastasio/compagnia TPO creata nell'ambito della rassegna Metastasio Ragazzi (20/21) e fa parte dei progetti prodotti dal Met durante il lockdown dei teatri dovuto alla pandemia Covid.

Lo spettacolo ha debuttato il 09 dicembre e da allora (salvo i periodi festivi) sono state fatte tre repliche al giorno per tutto dicembre 2020 e questo ritmo continuerà per tutto gennaio e tutto febbraio 2021. Sono numeri che fanno impressione, se si considera che lo spettacolo è eseguito dal vivo nel Teatro Fabbrichino e quindi trasmesso in streaming direttamente nelle classi scolastiche. Ma come funziona questo spettacolo? Come si può vederlo? E poi ha senso fare teatro in streaming? L'idea è nata dalla compagnia TPO diretta da Davide Venturini e dal suggerimento dell'insegnante/autore Leonardo Rabatti. Durante il periodo della pandemia (fase due) i bambini sono tornati a scuola ma la loro condizione è regolata da norme restrittive e costrittive e non ci sono possibilità di accedere al teatro o fare uscite di classe. In questa condizione nella quale anche gli artisti sono costretti ad una lunga pausa forzata, il mondo del teatro italiano e non solo, sta sperimentando azioni alternative per mantenere un contatto con pubblico, per restare vivo e attivo sia pur in una condizione di emergenza.
Ma se i bambini non possono andare a teatro non è detto che il teatro non possa andare entrare in classe ed è qui che entrano in gioco le LIM. Grazie alle lavagne multimediali è possibile creare un collegamento dal vivo in streaming e comunicare reciprocamente tra la classe e il teatro sebbene non in presenza. Da qui è nata l'idea di uno spettacolo che ricrea la relazione tra personaggi e scene grazie ad una regia video in diretta e seppur in modo parziale consente anche un rapporto attivo da parte del pubblico. Nello spettacolo Olga e Arturo succede esattamente questo, la classe ed il teatro si collegano on line, gli attori ed i musicisti si interfacciano con i bambini ed ecco che lo spettacolo viene visto sulla lavagna. Tutto questo si può definire teatro? Ha senso riprodurre una relazione nata per essere vissuta dal vivo attraverso lo schermo? In un periodo d'emergenza come questo non so se ha senso porsi questa domanda che finisce inevitabilmente per produrre risposte scontate.
Proviamo invece a cambiare il punto di vista. Il teatro è di per sé un contenitore di linguaggi, attinge dalla musica, dalle arti visive, dalle scienze applicate, dalla narrativa. Nel caso della compagnia TPO l'utilizzo di tecnologie digitali ed applicazioni interattive è proprio un poetica, una scelta drammaturgica che ha reso il gruppo noto in tutto il mondo. Ora in una situazione come quella legata alla pandemia viene naturale cercare di sperimentare con i linguaggi e le tecnologie accessibili cercando nuove possibilità di comunicazione e forme nuove di creatività.

Si tratta quindi di usare la propensione tipica del teatro di contaminare i linguaggi e provare ad invadere altri media (come per esempio le LIM o i programmi di webinair). E' un approccio diverso rispetto alla riproduzione di uno spettacolo teatrale (registrato) sui piattaforme digitali. Quello che fa la compagnia TPO e che sempre fatto nella propria storia è riprodurre le cellule vive del teatro in altre forme oltre quelle tradizionali invadendo come un virus altri media. Quello che si vede e si percepisce in “Olga e Arturo” è un esercizio estremo, e cioè l'uso dei canoni classici del teatro per reinventare un nuovo utilizzo della LIM. E' lo stesso principio con il quale nel mondo delle arti visive si utilizza un oggetto che prende una forma artistica proprio perché collocato fuori dal suo contesto.
DAVIDE VENTURINI  COMPAGNIA T.P.O. PRATO