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recensioni
L'UNDICESIMA EDIZIONE DI ''KIDS" A LECCE
NELLA CITTA'SALENTINA DAL 27 DICEMBRE AL 6 GENNAIO

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"A teatro puoi vedere come un omino piccino piccino alto quanto un pollice possa sconfiggere orchi, draghi a sette teste, streghe, uomini malvagi. A teatro il tempo corre in avanti o indietro, fuori è giorno ma dentro ci può essere la notte più nera e spesso anche il contrario. A teatro le emozioni vissute da altri diventano nostre, come fossimo noi a muoverci sopra il palco. A teatro alla fine di uno spettacolo succede che, chiuso il sipario, il vincitore aiuta il nemico sconfitto a rialzarsi per prendere insieme l’applauso”. E’ con queste parole che i direttori artistici Tonio De Nitto (Factory Compagnia Transadriatica) e Raffaella Romano (Principio Attivo Teatro) hanno introdotto l’undicesima edizione di “Kids “ il Festival del Teatro e delle Arti per le Nuove Generazioni che si è tenuto a Lecce dal 27 dicembre al 6 gennaio che non per niente ha avuto come sottotitolo “ Tutto è possibile ! “E noi aggiungeremmo che tutto è possibile attraverso la voglia inesauribile degli organizzatori,dei bambini e delle bambine accorsi in massa  di continuare a portare il teatro in tutti i luoghi della città contro tutti gli ostacoli che sono stati posti per la sua realizzazione.
Ma così Venerdì 27 dicembre questa nuova edizione del Festival ancora frequentatatissima da bambini e bambine e famiglie è iniziata con la tradizionale parata nel cuore del centro storico di Lecce , una spettacolare e coinvolgente sfilata itinerante, ricca di musica, danza, giochi, trampoli, bici strampalate, animata dagli “Eternauti “e dai giovani allievi della Scuola Cirknos.
Il festival ,come nelle edizioni precedenti, ha ospitato quasi trenta compagnie ed esperienze straniere, italiane e pugliesi con circa settanta repliche di spettacoli per piccolissimi, piccoli e grandi spettatori, un “village” con incontri, workshop, performance e attività di formazione, un focus sulle nuove produzioni del centro di residenza Trac, il biglietto sospeso dell’Operazione Robin Hood con la possibilità offerta a chi non può permetterselo di assistere agli spettacoli, un laboratorio per i piccoli critici condotto da Silvia Lodi, le biciclettate e tante storie sui vagoni storici. Tutto questo variegato programma per 9 giorni ha abitato tutti i luoghi caratteristici della città salentina dove la cultura teatrale può trovare posto ma non solo quella (Teatro Apollo, Teatro Paisiello, Manifatture Knos, Museo Ferroviario della Puglia, le biblioteche, Castello Carlo V, Convitto Palmieri, Nasca il Teatro, Teatro Koreja).





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Come si diceva. Kids ha ospitato anche un focus dedicato al centro di residenza pugliese “TRAC – Teatri di Residenza Artistica Contemporanea”. Nata dall’incontro tra Factory Compagnia Transadriatica e Principio attivo teatro di Lecce, Crest di Taranto, La luna nel letto di Ruvo di Puglia e Bottega degli Apocrifi di Manfredonia, questa esperienza continua a investire sul teatro per le giovani generazioni creando nuove opportunità ad altre formazioni teatrali su tutto il territorio pugliese . Al Festival sono stati presentati alcuni spettacoli nati da questa straordinaria esperienza: “Onde” della Compagnia Petra , “Emotus” di Alessandro Nosotti Orsini , “Nella pancia del lupo” della Compagnia Kuziba, ottimo, inusitato lavoro sulla fiaba di “Cappuccetto rosso” che avevamo già apprezzato e “Strada maestra” di Florian metaTeatro e Nardinocchi|Matcovich , di cui parleremo più avanti. Un grande successo di pubblico, 750 spettatori ogni volta ha caratterizzato per esempio i due spettacoli presentati al Teatro Paisiello : “Luz de luna” del Circo El Grito con Fabiana Ruiz Diaz, vero e proprio angelo volante, approntato dalla maestria scenografica di Michelangelo Campanale e ” Amour” della compagnia spagnola Marie De Jongh , spettacolo senza parole con un utilizzo sapiente delle maschere che attraverso il rapporto di due amiche di tutta una vita si cercano
e si allontanano tra loro compone “un appello a liberarci dai pregiudizi, un inno alla tolleranza, all’amore e all’amicizia che invita a riflettere sul limite che c’è tra la disaffezione e l’amore incondizionato”.

Essendo un Festival dedicato alla città sono stati proposti con una scelta molto oculata spettacoli scelti tra i migliori del panorama italiano, diverse le creazioni già visitate dunque da Eolo : K(-A-)O” di Kenji Shinohe prodotto dalla Casa del Teatro di Cascina dove il coreografo giapponese esplora, attraverso il corpo e le tecnologie digitali, il modo in cui i sentimenti si esprimono sui diversi social, Sciopero , quella volta che il lupo smise di lavorare  di Schedia teatro, bella narrazione in cui Riccardo Colombini ipotizza un inusitato sciopero che potrebbe mettere a repentaglio tutte le fiabe, Jack, il ragazzino che sorvolò l'oceano, una storia tra cielo e mare, il poetico viaggio in aereo de La Luna Nel Letto (Ruvo di Puglia) creato da Michelangelo Campanale in scena con Maria Pascale, Làqua di Koreja per i piccolissimi, vincitore del premio Eolo , La Fabbrica del Tempo di Principio Attivo Teatro (Lecce) creazione metaforica sul tema del lavoro. Ogni spettacolo ha avuto un meritato sold out di teatro per l’infanzia . Abbiamo rivisto anche con piacere i burattini dei francesi Cie L’Alinéa impegnati in coordinamento tra musica e movimento per "Petites Histories Sans Paroles" in tre storie di surreale sostanza .

Ovviamente è ritornato il tradizionale appuntamento narrativo di “In viaggio con le storie “ sui treni storici del Museo Ferroviario della Puglia che ha ospitato diversi narratori che hanno raccontato sia storie scritte da loro sia tratte da classici: “Universo 25” con Dario Garofalo, “Il principe felice” da Oscar Wilde con Francesco Stefanizzi, “Ti dirò di Babbo Natale” con Daria Paoletta, “Il seme del melograno – ovvero la storia di Demetra e Persefone” con Nunzia Antonino, “Greta Bon Bon” con Marzia Quartini, “Canto di Natale” dal classico di Charles Dickens con Ippolito Chiarello e “Memorie di un lupo cattivo”. Come ogni volta da diversi anni guidati da Dario e Rocco Cadei, Jacopo Rollo e Chiara Saurio. i bambini e le bambine hanno gremito in massa le carrozze d’epoca curiosi e soddisfatti delle avventure narrate.




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Dopo l’incantevole risultato di “BB & Baby Is my Teacher”, che avevamo visto a Mantova durante l’ultima edizione di "Segni new generation festival" , il collettivo olandese Wonderland, guidato dalla giapponese Makiko Ito ci ha ancora entusiasmato e commosso in “Koro Koro “interagendo con i bambini piccolissimi. Due musicisti , Kristján Martinsson (accordeon flauto e ,voce ) Alan Gunga Purves ( percussioni) e due danzatrici ( Manuela Tessi, Makiko Ito) anche qui, improvvisando, hanno magicamente coinvolto i piccolissimi presenti in un girotondo di emozioni che si sono materializzate creando una sorta di tappeto volante di forte empatia .

Tra cielo e mare, collegati attraverso il filo rosso del sogno , con la potenza immaginativa del teatro di figura , si muovono Francesco Cortese e Ottavia Perrone della compagnia di Gallipoli, ZeroMeccanico in "Sogno in scatola" , creazione pensata per i piccoli spettatori. La scena è cosparsa da innumerevoli scatole, ognuna delle quali si anima componendo una serie di sogni che partono dai disegni appena accennati di un bambino e un gatto. Al centro dello spazio scenico un crankie box, dove un lungo rotolo immaginificamente illustrato da Ottavia trasporta i bambini anche attraverso il canto ad osservare il cielo come lo vide per la prima volta Gagarin e subito dopo sono portati allegramente ad immergersi nelle profondità del mare per mezzo di semplici meccanismi accattivanti.
In “Strada maestra” infine  prodotto con  Florian metaTeatro, Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich, che già conoscevamo per l’ottimo precedente risultato di "Arturo" , continuano, in modo fervido di suggestioni, il loro teatro, che intreccia la loro essenza emotiva con la realtà che li circonda, addentrandosi nei territori spinosi dei temi legati alla natura, spesso trattati dalla scena teatrale legata all’infanzia con superficialità , ponendo e ponendosi diverse domande: “Esiste un patto tra noi e la natura? Riusciamo ad osservarla? È ancora un nostro interlocutore? Noi siamo città o natura? “ Lo spettacolo a due voci ma che si riverbera in un caleidoscopio di altre,incontrate durante la creazione dello spettacolo, e anche con quelle del pubblico, nasce da un progetto di ricerca durato circa un anno, dove i due autori/attori hanno esplorato vari territori e incontrato molteplici umanità che vivono e lavorano a contatto stretto con la natura. In questo viaggio si sono dati un obiettivo: provare ad osservare tutto in modo oggettivo, senza l'io e senza giudizio. Percorrendo il nostro paese in macchina ma soprattutto a piedi da Ferrara a San Geminiamo , dai sentieri delle Alpi sino alla martoriata Taranto, la creazione ci restituisce, intrecciandoli, gli sguardi di esistenze diverse che vengono proposte agli spettatori e spettatrici di tutte le età.
 “Strada maestra” all’inizio prevede anche un percorso/passegiata a piedi di 10′ in cui poi i partecipanti vengono invitati a ridonare oggettivamente quello che hanno visto. Alla fine sul palcoscenico attraverso gli oggetti raccolti dai due artisti nelle loro peregrinazioni viene costruito piano piano un essere umano che ha la possibilità di poter vivere in giusto contatto con la natura senza distruggerla ma anzi ricevendone regali inaspettati. Ne scaturisce uno spettacolo a più livelli di grande e inaspettata profondità.
Ed ora siamo più che mai in attesa della nuova edizione di "Kids"  che potrebbe riservare nuove sorprese.

MARIO BIANCHI