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Eolo
recensioni
SEGNI D'INFANZIA
IL REPORT DI EOLO SUL FESTIVAL DI MANTOVA

Per otto giorni, dal 7 al 14 di Novembre, Mantova è diventata la capitale dei bambini, dal 7 al 14 Novembre infatti la città lombarda è stata invasa dalle iniziative di “Segni d’infanzia “, il festival internazionale d’arte e teatro per l’infanzia che ha accolto dentro di sé artisti provenienti da vari paesi d’Europa e del mondo i quali si sono esibiti in spettacoli teatrali, laboratori, percorsi d’arte che hanno mescolato differenti discipline artistiche in un variegato intreccio di teatro, danza, musica, tutti dedicati ai bambini.
Segni d’infanzia è promosso dal Comune di Mantova e fa parte dell’iniziativa Mantova città dei festival. Il festival, patrocinato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, ha il sostegno della Rappresentanza in Italia della Commissione dell’Unione Europea, della Regione Lombardia, della Provincia di Mantova, del Parco del Mincio, e vede il patrocinio dell’Unicef, e di Slow Food.
Segni d’infanzia, nato nel 2006 da un'idea di Dario Moretti, è stato curato nelle prime edizioni da Teatro all'improvviso e dal 2008 dall'Associazione Artistica e Culturale “Segni d'infanzia” che si occupa della direzione artistica e organizzativa del festival.

Ogni anno è un animale il protagonista della manifestazione,quest'anno è stata la farfalla a caratterizzare ogni luogo del festival con la sua leggerezza e i suoi colori.
Ed è la leggerezza che caratterizza questa edizione del festival che come abbiamo già detto più volte non è solo una sequenza di spettacoli ma un girovagare consapevole e allegro di bambini tra proposte di mille generi, tutte però dedicate a loro , da come si fa una pizza a come si ottiene il formaggio, da come si possono trasformare delle semplici calze in arazzi, dalla modellazione della ceramica ad un laboratorio pensato espressamente per i neonati e le loro famiglie.
Parte fondamentale del Festival sono i percorsi d'arte come “Attraverso” di Lucio Diana e Cristina Cazzola dove seguiamo tra video ed installazioni il percorso di migrazione delle cicogne o “ Come Alberi.” dove i suggestivi alberi di Dario Moretti suonano in mille maniere davanti agli occhi dei bambini.

Comunque e ovviamente ci sono gli spettacoli e di questo ci dobbiamo occupare.
Dario Moretti del Teatro all'improvviso, inventore del Festival con il suo particolare modo di proporre teatro tra danza e pittura in “ Il Punto la linea e il gatto” su coreografie nientemeno di Michela Lucenti pone davanti al pubblico di bambini una danzatrice che scossa da un suono improvviso si mette a disegnare su un fondale bianco. E così su di esso un punto diventa una linea poi un gatto e così, attraverso il movimento del corpo, anche lo spazio scenico si riempie di gesti, di piccole poesie e di colori dove il pubblico si trova perfettamente a suo agio
H2O coproduzione del gruppo tedesco Helios Theatre (Germania) e Mierscher Kulturhaus (Lussemburgo) è invece una deliziosa creazione per i bambini dai 2 anni dove regina incontrastata è l' acqua, l'acqua che gorgoglia, che fluisce, che sale in alto come vapore, che suona, che diventa solida che si trasforma in pozzanghera ed in laghetto, attraverso il gioco immediato e fantasmagorico di due attori e un musicista.

Eventi importanti del Festival erano due nuove produzioni dovute a due compagnie storiche del teatro ragazzi italiano.
Giunge finalmente realizzato e prodotto da una compagnia italiana il bellissimo testo di Suzanne Lebeau “L'orchetto” già messo in scena da diverse compagnie non solo europee di teatro per l'infanzia. A realizzarla è Accademia Perduta , lo storico centro romagnolo diretto da Claudio Casadio e Ruggero Sintoni. Dopo il grande successo di “Pollicino” è ancora Claudio Casadio coraggiosamente a mettersi nei panni di un personaggio, assai complesso e particolare.
Protagonista dello spettacolo è infatti un orchetto, un piccolo cucciolo di orco alle prese con la scoperta del mondo. Ancora non sa che possiede particolarità che lo rendono diverso dagli altri bambini, ha sempre vissuto con la madre ai margini del bosco, il padre lo ha lasciato diversi anni prima e non è più tornato. Ma ora deve andare a scuola ed inevitabilmente le sue singolari caratteristiche, alcune delle quali pericolose per chi gli vive accanto, dovranno essere messe alla prova. La madre lo incoraggia a non avere paura a comportarsi in modo corretto, ma come si dice “tra dire e il fare c'è di mezzo il mare”.
Il nostro orchetto comunque saprà coraggiosamente superare tutte le prove che la vita gli metterà davanti diventando adulto nella consapevolezza di poter governare coscientemente tutta la sua potenziale aggressività .
Lo spettacolo così in modo potentemente metaforico diventa per il pubblico di ragazzi un'esperienza di formazione poiché l'orchetto compie lo stesso percorso che tutti i bambini compiono quando inevitabilmente devono allontanarsi dal caldo petto materno per inoltrarsi nei meandri insidiosi della vita.
All'interno di una semplicissima scena creata con misurata e forte inventiva da Marcello Chiarenza costellata di segni precisi, madre e figlio, Daniela Piccari e Claudio Casadio ci narrano la avventura di un bambino molto particolare che attraverso prove molto difficili deve accettare il mondo e deve farsi accettare dal mondo. Alla notevole riuscita dello spettacolo contribuiscono fortemente sia le luci sia le musiche di Mauro Biscarini che accompagnano in modo esemplarmente evocativo tutti i chiaroscuri dello spettacolo. Daniela Piccari utilizza da par suo la voce ed il canto per caratterizzare una madre protettiva mentre Claudio Casadio deve ancora trovare una sua giusta( ma siamo sicurissimi che la troverà) calibratura interpretativa nella difficilissima caratterizzazione di un bambino così particolare come il curioso personaggio protagonista dello spettacolo
A Mantova abbiamo visto anche l'ultima produzione per i piccolissimi del Teatro Gioco vita di Piacenza, “ Cane Blu” tratto dai disegni dell'illustratrice egiziana Nadja diretto da Fabrizio Montecchi, che con Nicola Lusuardi ha curato anche l’adattamento teatrale.
La storia narrata da due attrici – animatrici con sagome ed ombre è quella del rapporto privilegiato di una bambina Carlotta e di Cane Blu, un animale misterioso che gioca, parla con lei e che la protegge. Quando giocano insieme, il mondo intorno pare non esistere, insieme vivono in un' atmosfera di incanto che non ha niente di reale. La mamma di Carlotta osteggia questa amicizia ma dovrà ricredersi. Perdutasi nel bosco sarà proprio Cane blu ad aiutarla e a combattere contro lo spirito del bosco. Ed è così che l'animale potrà far parte a tutti gli effetti della vita di Carlotta e della sua famiglia.
Storia esemplare di un'amicizia che va al di là di ogni cosa, ma anche racconto di maturazione, lo spettacolo, grazie al rarefatto (a volte al limite della cristallizzazione) e perfetto rapporto tra immagine, parole e musica, si presenta meritatamente come un inno alla bellezza dove lo straordinario fa capolino nell'ordinario per incantare ulteriormente i bambini .
Mario Bianchi




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