.
Eolo
assitej
I PROJECT WORK DI ANIMATERIA A PIACENZA
VISTI L'8 DICEMBRE AL GIOIA DI TEATRO GIOCO VITA

405766809_836644941803804_8949211982779968927_n_872521.jpg
A conclusione della quarta edizione di ANIMATERIA, il corso di formazione per animatore, esperto nelle tecniche e nei linguaggi, analogici e digitali, del teatro di figura, organizzato da Teatro Gioco Vita, Teatro del Drago e Fondazione Simonini, siamo stati presenti con grande gioia e attenzione agli esiti dei sei project work, ideati e realizzati dalle allieve e dagli allievi del Corso .
Dalle 15 alle 18 di Venerdì 8 Dicembre presentati con giusto orgoglio paterno da Fabrizio Montecchi e coordinati tecnicamente da Anna Adorno abbiamo visto, una dopo l’altra le sei creazioni, porzioni di spettacoli in divenire, della durata di circa 20 minuti l’una, assai diversi tra loro che hanno dimostrato la ricchezza del linguaggio del teatro di figura. Un linguaggio capace di inventare mondi e immaginari di complessa e immaginativa fattura, impossibili per l’attore in carne e ossa e che spesso riescono ad intrecciarsi potentemente con le altre forme della scena.

408241020_843771401091158_5510310749031937941_n_295943.jpg
Ecco per esempio in “ Far del mare un velo” di Giada Fucelli, Irasema Jimenez e Alice Robbi, in cui l’animazione digitale e le ombre si sposano con l’eleganza delle immagini e l’utilizzo del corpo per raccontare, attraverso la misteriosa sostanza dell'acqua, la potenza dell’Infinito. Dei semplici oggetti, una pentola, delle tazzine, dei minuscoli gomitoli di filo, poi, prendono vita in “Una ferita aperta” di Mariela Petta per narrarci in modo immediato una storia di sopraffazione nell’Argentina dei Colonnelli. Il rapporto tra animato e inanimato, in connessione con la Psiche, sotto il nume tutelare della psicanalista Marie Von Franz che appare anche in scena, è esplorato invece da Laura Castellucci e Alice Girondini nel raffinato progetto” Phantasma “ , mentre Matteo Amoruso, Noemi Giannico e Eleonora Mina in “Malacarne”  si concentrano sul rapporto tra gioco e realtà delle creature animate con il pubblico, complici una tavola imbandita con tre simpatici animali e una spettatrice, mentre la Compagnia del Mignolo formata da Nadia Addis, Viviana Dorsi e Pierre Jacquemin per " Lanciare piume al vento" utilizza tre sedie diverse per creare, anche attraverso il canto, una commedia dai toni surreali in salsa pugliese, con al centro la esilarante storia di tre fratelli, impigliati in un succedersi di avvenimenti dove vince la superstizione. Molto intrigante e colmo di suggestioni, infine “Spoglie”, messo in scena, con già ottima sapienza compositiva, da Eleonora Bracci, Adele Cammarata, Alessia Dinoi e Matteo Nifosì, che ci trasporta,, attraverso la luce che squarcia l'ombra, in un mondo ancestrale, di sapore preistorico complici delle semplici ossa . I tutoraggi sui 6 progetti sono stati operati da Alessandra Amicarelli, Beatrice Baruffini, Marco Ferro, Nicoletta Garrioni, Nadia Milani e Valeria Sacco. Come si nota anche da questa pur parziale analisi ci siamo avventurati in 6 mondi diversi, reinventati con oggetti, pupazzi, immagini create digitamente, creature apparentemente inanimate, che hanno la capacità invece di animare l’attenzione e le emozioni dello spettatore . Dopo averli visti siamo sicuri come del resto è avvenuto nei tre anni precedenti che i progetti in fieri di ANIMATERIA daranno alla fine i loro frutti, maturi e succosi.
MARIO BIANCHI




Stampa pagina 


Torna alla lista