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Eolo
recensioni
ALFONSO CIPOLLA CI RACCONTA ''FUTBOL" DI VLADIMIRO STRINATI
Visto a Santarcangelo lo scorso 27 dicembre nell’ambito della rassegna di teatro di figura per adulti “Figure a teatro”

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FUTBOL
Futbol, con Vladimiro Strinati, musiche dal vivo Mario Strinati, oggetti e figure Giacomo Magnani e Vladimiro Strinati, costumi Anna Morigi, regia Danilo Conti.


Vladimiro Strinati – “Miro”, fuori dall’ufficialità delle locandine – è l’onestà personificata. Il suo teatro apparentemente semplice è intimamente popolare, genuino, verrebbe quasi da dire ingenuo se il suo candore non fosse scelta profonda e connaturata. Miro sa entrare con pudore in piccoli mondi per farsene a suo modo megafono. Sa cogliere i margini, i particolari, i sogni che si nascondono dietro l’ingannevole banalità del quotidiano. Sono i frammenti minuscoli, quelli condivisi, che sa inanellare in un gioco di rifrazioni, dove il rispecchiarvisi diventa sorriso, partecipazione, tenerezza di sentimenti riconosciuti.
Il suo ultimo spettacolo, Futbol, è da questo punto di vista esemplare: un gioco sul gioco che si fa metafora del vivere. Si racconta del footbal, non come è scritto, ma come è pronunciato, percepito, vissuto. Senza tanti perché, se non il piacere della sfida che si fa attesa, desiderio, passione. Un “futbol” non da stadi faraonici, ma da campetti di un’ipotetica periferia del mondo, dove il rotolare della palla attraversa un microcosmo di esistenze che intorno a quel gioco si riscoprono comunità.
In questo mosaico di spiccioli di vita Miro ci sguazza letteralmente, tassello dopo tassello, come se questi si incasellassero nella rete posta in fondo a delimitare la scena. Quanti desideri vi si impigliano, quanti sogni, quanti dolori vengono parati.
Figure, sagome, racconti si affastellano, si sovrappongono si fondono, diventano dei piccoli stupori, così come accade per la cronaca di una mitica partita che Miro rievoca avendo sulle ginocchia un piccolo calcio-balilla a molle che pare diventare uno strumento musicale, tanto gesto e parola trovano sintesi e spasmodica armonia.
Ma la musica gioca un ruolo fondamentale nello spettacolo, contrappuntato com’è dalla presenza di Mario Strinati, alla chitarra e al violoncello, che con vibrante sensibilità crea un fitto dialogo sonoro ed emotivo con quanto succede in scena, tra tanghi e melodie sudamericane.
Spettacolo generoso, assai godibile, dall’insospettabile quanto lapidario monito finale: «La terra è una palla e spesso viene presa a calci!».

Futbol, con Vladimiro Strinati, musiche dal vivo Mario Strinati, oggetti e figure Giacomo Magnani e Vladimiro Strinati, costumi Anna Morigi, regia Danilo Conti.

ALFONSO CIPOLLA





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