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Eolo
recensioni
SEGNI D'INFANZIA
LE RECENSIONI DI MARIO BIANCHI E MARIO NUZZO

Si è svolta a Mantova dall'undici al diciotto Novembre la seconda edizione di “Segni d'infanzia” il Festival internazionale d'arte e teatro per l'infanzia promosso dal Comune di Mantova con la direzione artistica e organizzativa del Teatro all'Improvviso.
Un Festival molto diverso dagli altri dominato e popolato come del resto ci dovrebbe aspettare, ma raramente accade, dai bambini,che ogni giorno, oltre che gustare spettacoli sempre diversi in ore sempre diverse, possono partecipare a laboratori e performance di ogni tipo. Un festival che coinvolge positivamente anche le realtà locali e che assomiglia sempre di più a Dario Moretti,cioè un universo dove il teatro si sta contaminando sempre più con le altre arti come è avvenuto appunto nell'ultima performance del Teatro all'Improvviso “Felicità di una stella” in cui le creazioni pittoriche eseguite dal vivo da Moretti si sposanno in modo emozionante e commovente con le immagini di occhi dei bambini e con i suoni d'arpa di Cecilia Chailly.
E molti degli spettacoli visti a Mantova sono appunto contaminazioni tra le varie arti, una scelta voluta da Cristina Cazzola ,direttrice artistica del Festival, per caratterizzare fortemente in questo senso la manifestazione che si compone in modo vario e determinante anche di mostre come quella molto bella su Pulcinella e su percorsi aristici come quello di Marcello Chiarenza dedicata al Cantico delle Creature dove i suoi meravigliosi oggetti miracolosamente appunto prendono vita per la meraviglia dei bimbi coinvolti.
A Segni d'Infanzia pochissimi gli spettacoli italiani, molti da altri paesi Francia,Belgio, Norvegia, Germania,Svizzera e ancora un animale mascotte,dopo la giraffa dell'anno scorso,lo Zebù.
(M.B)


Felicità di una stella / Teatro all'improvviso

Dario Moretti dietro una grande scrivania accoglie i bambini e li introduce in un mondo fatto di disegni, punti colorati, linee che si intrecciano, segni sottili e grossi, suggestioni e riferimenti di un mondo reale ed immaginario, uniti dalla sapiente mano dell’artista. Immagini di occhi di bambini aprono e chiudono questo spettacolo per dare risalto al fatto che si tratta di una storia di bambini raccontata con uno sguardo ingenuo e stupito. La narrazione è accompagnata dalla melodia di un’arpa suonata da Cecilia Chailly, che sottolinea i diversi momenti del racconto e le parole di Moretti. Ogni racconto è rappresentato su un foglio e dà luogo ad un’opera nuova il cui titolo rappresenta i mondi evocati dal pittore nella sua composizione: mani d’aria, facce d’incanto, dame di carta, voci d’acqua, omini di latta, pranzo delle rane e altri momenti suggellati dalla mano dell’artista. Il titolo dello spettacolo rimanda a un’altra immagine dedicata ai bambini ovvero la felicità di una stella che interrompe il buio, un buio in cui “anche un sorriso, anche il più piccolo, andrà benissimo”. Come per ogni spettacolo della compagnia del Teatro all’improvviso, organizzatrice del festival, anche questo pregevole omaggio poetico e pittorico è accompagnato da una bella e pregevole pubblicazione che raccoglie i disegni di Moretti.


Le quattro stagioni /Compagnie Iota ,Belgio

La compagnia belga Iota propone un interessante spettacolo di danza rivolto ai bimbi che trae suggestione dall’opera di Vivaldi. Le coreografie, che sembrano un gioco in cui i tre danzatori si cimentano, non propongono una storia ma piuttosto sembrano frutto di una creazione concepita sul momento, rendendo godevole e suggestiva la performance. La scenografia è fatta solo di una montagna di stracci e vestiti che i ballerini usano a un tempo come vestiti, a un tempo come oggetti da lanciare sul palco. A scandire il tempo delle stagioni quattro fondali: i primi tre, l’estate giallo paglierino, l’autunno marrone, e il grigio inverno, restano fissi per la sola durata della parte di musica relativa e poi vengono con un gesto staccati scoprendo quello sottostante. Il quarto si trova sul fronte del palco e viene utilizzato come una nuvola sulla quale una ballerina si adagia e si muove. Uno spettacolo molto divertente in cui i bambini ridono e si divertono, partecipando e imitando le coreografie sui corridoi del cinema teatro Ariston, ove è stato proposto. Nell’ultima parte i danzatori, molto bravi nell’esecuzione delle coreografie, scendono tra il pubblico e grazie a una macchina fotografica digitale, riprendono e si riprendono in mezzo ai bambini, proponendo un finale ancora in clima con il gioco condotto durante tutto lo spettacolo.


La regina dei colori/ Erfreuliches Theaterfurt , Germania .

Erfreuliches Theaterfurt è la compagnia tedesca che nel suggestivo teatro Bibiena ha proposto la storia della regina dei colori, una creatura che grazie all’ausilio di un pittore e di un musicista, crea un mondo di colori in cui vive le sue avventure. Grazie alla tecnica di proiezione del disegno prendono vita i vari personaggi e gli ambienti in cui la regina si muove: il selvaggio rosso, il freddo blu, il caldo giallo e lo smeraldino verde, prima solitari poi si miscelano a creare un mondo che la regina prima governa e poi distrugge. Alla fine però, la caotica confusione di colori si riordinerà per fare posto ad un mondo fatto di tutti i colori al giusto posto. Disegni, canzoni e una buona capacità di dialogare con gli spettatori, fanno dello spettacolo un’interessante prova di teatro visuale, in cui i bambini rimangono sempre molto attenti e partecipi. Le differenti lingue utilizzate (lo spettacolo è stato proposto utilizzando diversi idiomi: francese, italiano, tedesco), nelle parti in cui la narrazione è più articolata, non disturbano in alcuna maniera, rendendo anzi lo spettacolo ancor più musicale.


Toot Ouie /Compagnie Cie Ramodal, Francia

Tutto orecchi, appunto, è una creazione della compagnia francese Ramodal, che si svolge su un palco in cui due attori suonano e raccontano una storia grazie agli effetti acustici creati con gli oggetti più disparati. L’atmosfera è molto suggestiva e i due personaggi, con estrema levità, riescono a cogliere l’attenzione di tutto il pubblico portandoli in una dimensione quasi onirica, in cui l’improvviso apparire di una luce, o una spugna che si muove su e giù trascinata da una corda, diventano altro, protagonisti di un mondo fatto di segni dinamici e musicali. La performance, rivolta anche ai bambini molto piccoli, si svolge in una situazione molto protetta, in cui gli spettatori sono seduti vicino alla scena e quindi possono seguire tutto ciò che succede, anche i minimi movimenti, e gli attori sono molto bravi a far nascere progressivamente i momenti dello spettacolo, in modo che tutto risulti armonico e ben costruito.


Chi-va-là/Mouton de vapeur ,Francia

La parata di quest’anno è interpretata dalla compagnia Mouton de vapeur che propone tre strani mostri nudi e carichi di valige. I chi-va-là si muovono tra le persone cercando di interagire con loro e con gli oggetti che si trovano nel loro cammino. Le persone, curiose quanto gli ominidi, li seguono nel giro della Piazza Erbe e si divertono a vederli trafficare con un palloncino, con delle foglie e con tutto quello che l’ambiente cittadino gli propone. L’effetto è sicuramente meno d’impatto delle giraffe della prima edizione, ma anche quest’anno è stato scelto un gruppo molto efficace e capace nell’improvvisazione con il pubblico.


Memorie di una fata/Barbara Melois

Una strana e moderna fata, interpretata dall’attrice Barbara Mélois, ci racconta la storia di Cenerentola trasformandola ed utilizzando elementi nuovi ed originali. Grazie ad una sapiente manipolazione della plastica la narrazione viene accompagnata da oggetti che raffigurano man mano tutti i personaggi della storia. L’attrice ci parla da una sorta di casa fatta anche essa di veli di plastica che l’attrice muove per combinare effetti di luce e di suono. La messa in scena è molto curata ma in la recitazione in italiano alle volte risulta controproducente, spezzando il ritmo della storia e riducendone la comprensibilità, soprattutto nella parte finale dedicata a quello che dovrebbe fare una fata in tempi moderni e riferita a problematiche attuali come la guerra e la disoccupazione. Sicuramente affascinanti sono comunque le trasformazioni degli oggetti e le suggestive creazioni.

Mario Nuzzo




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