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Eolo
recensioni
FIGURE' A PARMA
LA RECENSIONE DI MARIO BIANCHI

Si può dire riuscitissima la maratona di teatro di figura “Figure”,organizzata dal Teatro delle Briciole fondazione Solares ,svoltasi a Parma al Teatro al Parco Sabato 12 Gennaio, sia per la qualità delle proposte presentate dalle 18 sino a notte fonda , sia per la grande partecipazione di persone, soprattutto giovani, che hanno affollato tutti gli spettacoli proposti. Partecipazione grande e composita che testimonia come la diceria che il teatro di figura sia essenzialmente teatro di nicchia e per bambini sia fuorviante e come l'abitudine a queste manifestazioni sia il toccasana necessario per smentirla definitivamente.
Momento topico della serata è stata l'esibizione del celebrato maestro australiano Neville Tranter della compagnia olandese “Stuffed Puppet Theatre” che ha trasportato gli spettatori nel torbido mondo dei vampiri con uno spettacolo di grande impatto emotivo.”Vampyr” è uno spettacolo dove ogni cosa funziona a meraviglia dal testo poeticamente ironico e accattivante ai grandi e significanti pupazzi mossi e “interpretati” con suggestiva e distaccata perfezione da Tranter. La bellezza precipua dello spettacolo consiste nel fatto che non vi sono artifizi di sorta ma che tutto l'incanto sia legato nella più assoluta semplicità alle armi del rapporto privilegiato tra animatore e figura.
La manifestazione era iniziata con il Teatro Alegre di Damiano Privitera e Georgina Castro Kustner che con “Marionette in cerca di manipolazione “ realizzano con i loro burattini a vista tre quadri di divertente e melanconica poesia, ci pare però che l'indiscussa tecnica acquisita dal gruppo piemontese possa essere messa al servizio di un universo più compatto non fatto solo di numeri soprattutto circensi e il primo notevole quadro che vede protagonista Pulcinella alle prese con i suoi inprescindibili desideri nell'universo asettico della quotidianetà va a nostro avviso in questa direzione.
Pulcinella è stato protagonista anche dello spettacolo di Gianluca Di Matteo, guarratellaio di ultima generazione di cui abbiamo già più volte steso le lodi ma che in “85 le anime del purgatorio” costruisce uno spettacolo dalla drammaturgia assai confusa che nella seconda parte si avventura su diversi piani di visione, mescolando troppo le carte di una creazione che pur nella prima contiene momenti assai godibili. Curiose ed intriganti le altre proposte della maratona, dalle macchine sonore di Alain De Filippis alle commoventi memorie di Maura Ferrari che con l'aiuto di Remo Melloni ha reso vive le figure dei suoi familiari illustri e venerati maestri,sino al divertente Circo delle pulci di Chiara Trevisan.
E nella notte ancora un momento di stupore alla vista da un piccolo pertugio de”Le gran theatre mecanique de Nino” giocattolo portentoso ricostruito da Alain Richet che miniaturizza alla perfezione un teatro all'italiana spettatori,tecnici e spettacolo compreso.
“Figure” è terminata con “Vite senza fine” l'ultimo spettacolo che Gigio Brunello ha realizzato con Giulio Molnar. La baracca non esiste più ,su alcuni tavoli rivive un paese con i suoi abitanti,il Villaggio San Marco degli operai di Porto Marghera e del Petrolchimico.
Ci sono le case,la chiesa,il fiume e una fabbrica sotterranea.Ma non solo, tramite statuine tra essi si muovono anche gli abitanti del paese, l'operaio,il prete,il postino,l'infermiera,il cane,lo studente. Brunello racconta un mondo che non c'è più dove la manualità era tutto,attraverso un meccanismo di narrazione e una drammaturgia che annullando sapientemente il bozzettismo e la retorica incastra le varie storie svelando tutte le variegate possibilità del 'sapere operaio ' con tutta la creatività, la forza sociale e civile che esso contiene.
MARIO BIANCHI




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