.
Eolo
recensioni
A Bologna il teatro per i più piccoli
Le recensioni di Eolo

La stagione dei festival teatrali dedicati all'infanzia è iniziata a Bologna dove tra il 28 Febbraio e l'8 marzo si è tenuto al Teatro Testoni e nelle scuole delle città emiliana “Visioni di futuro, visioni di teatro...” Nato nel 2004, “Visioni di futuro, visioni di teatro... festival internazionale di teatro e cultura per la prima infanzia” organizzato dalla Baracca ha compiuto quest'anno cinque anni. Durante i nove giorni del festival, sono stati presentati 53 spettacoli di 10 compagnie italiane e 9 compagnie provenienti da altri paesi europei. Il focus di “Cartoline da…” la vetrina monografica dedicata ad un paese, dopo la Svezia, ospite della scorsa edizione, quest'anno si è spostato sulla Danimarca con tre spettacoli di altrettante compagnie, sulle esperienze artistiche, culturali ed educative rivolte alla prima infanzia .
Tra le altre iniziative, oltre i consueti laboratori pratici e teorici, incontri per insegnanti e genitori in stretto rapporto con le scuole di Bologna, si è tenuto anche il Forum internazionale“Il teatro per i più piccoli”, un progetto ASSITEJ International organizzato in collaborazione con ITYARN - International Theatre for Young Audiences Research Network, che ha occupato parte del 4 marzo e l’intera giornata del 5 marzo. 'Visioni di futuro,visioni di teatro ' dunque rimane in Italia l'occasione più ghiotta per vedere produzioni dedicate alla prima infanzia, una fascia di età che il teatro ragazzi italiano pratica molto poco .

Certo vedendo a Bologna creazioni appositamente dedicate a bambini in tenerissima età spesso ci si domanda se è possibile fare teatro( e se è teatro) per bambini che hanno solo un anno , quali sono le cosidette fasce giuste, dove è il confine molte volte tra animazione e teatro, tra arte e teatro, se la “storia” deve essere presente ( di questo e di altro si è discusso nel forum) e gli spettacoli visti ci hanno dato domande e stimoli diversi in proposito andando in tutte le direzioni,come è giusto che sia.

Il tedesco Helios Theater in “I battiti del legno” sceglie il legno appunto per un percorso di iniziazione alla vita. Tronchi di ogni dimensione invadono una scena composta di trucioli che nascondono forme di vita impensabili che interagiscono con i piccoli spettatori che aiutati anche da un fantasioso percussionista esplorano tutte le infinite possibilità di questa” sostanza primordiale” percorrendo anche materialmente i sentieri che tra i trucioli l'attore ha costruito.
Riuscito e accattivante nella sua poetica semplicità ” L'albero rubamutande” della Baracca scritto ed interpretato da Roberto Frabetti e Antonella Dalla Rosa, una strana storia che ruota intorno ad un albero che privato dalle sue foglie non trova altro che farsi regalare dal vento i panni del vicino bucato, in questo modo potrà ancora una volta fornire rifugio agli amati animaletti che una volta vi trovavano riparo.Leggero e ben costruito avrebbe bisogno forse di meno parole e più silenzi ma in compenso gli oggetti che popolano la scena riverberano emozioni e la metafora teatrale ha il suo giusto spazio. Onda Teatro, ritornando all'antica amore della danza, ha portato a Bologna in anteprima di studio “La forma delle nuvole” in cui tre attrici attraverso la parola ed il gesto raccontano la poetica storia di una piccola nuvola. I vari linguaggi utilizzati sono ancora in via di assestamento ma il contesto, aiutato dai materiali di scena inventati da Maurizio Agostinetto e dalla musica originale di Marco Baccino, è poeticamente interessante e a Torino in Aprile senz'altro lo spettacolo avrà la sua più corretta dimensione.
“Tra cielo e terra “ del “Det lilleVerdens Teater” sceglie invece il registro comico poetico mettendo in scena come protagonista una strampalato personaggio che vive in eterno conflitto con gli oggetti e soprattutto con una mela che non si decide mai a staccarsi da un albero, una guerra tra leggerezza e pesantezza, tra cielo e terra dunque. Intanto lei passa la giornata preparandosi il te e lavandosi i piedi nella stessa acqua, giocando con le piume e i suoi stivali, estraendo da una grossa sacca un 'infinità di oggetti finchè la mela cade e la nostra la divide in piccoli pezzettini con i suoi divertiti ascoltatori.
I danesi del “Teatret Lampe”in “Il brutto anatroccolo” ripercorrono la celebre fiaba del loro famoso connazionale utilizzando piccoli pupazzi tra cui spicca un simpaticissimo gatto che l'animatrice muove con lieve e poetica maestria a stretto contatto dei bambini utilizzando anche la proiezione di immagini.
Ketti Grunchi de “La Piccionaia “ visita a suo modo “Il mago di Oz “con lo spettacolo ” Il Signor Bumbum” e lo fa in modo poeticamente intelligente mettendo al centro della storia (curiosamente) un papà che tiene sempre con sé un orsacchiotto senza una zampa per ricordarsi in ogni momento della giornata del suo bimbo.Nel percorso quotidiano della vita verrà aiutato da uno strano personaggio(Oz ?) a ricomporre il dono prezioso che ha tra le mani.
I riferimenti al libro di Baum sono forti ma non tutto è ancora palesemente chiaro nello spettacolo che naviga tra realismo magico e simbolismo poetico ma la strada percorsa dall'attrice autrice verso un teatro per i piccolissimi che possa raccontare “storie” è senz'altro interessante.
Meno felice invece ci è parso “Ti regalo la luna” coproduzione realizzata dai padroni di casa della Baracca e degli spagnoli “Marduix”dove le invenzioni poetiche che pure il suggestivo testo di Jordi Pujol possiede sono rese in modo didascalico e teatralmente poco efficace. Ma comunque la si pensi grazie a“Visioni di futuro, visioni di teatro...” che ci offre ogni anno uno sguardo completo e meritorio sul teatro per i piccoli non solo in Italia.
MARIO BIANCHI




Stampa pagina 


Torna alla lista