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Eolo
recensioni
VISIONI DI FUTURO VISIONI DI TEATRO 2025 A BOLOGNA
DAL 7 AL 17 MARZO

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Ed eccoci come ogni anno a Bologna al Teatro Testoni per “Visioni di Futuro, visioni di Teatro....” il Festival internazionale di arti performative e cultura per la prima infanzia, giunto alla sua 22ª edizione che si è tenuto dal 7 al 17 marzo. Come ogni volta “Visioni “ è stato ospitato anche nei Nidi e nelle Scuole dell’Infanzia del Comune di Bologna e dei Comuni vicini che aderiscono all’iniziativa. L’evento ha offerto al pubblico otto compagnie italiane e 12 compagnie internazionali che hanno messo in scena 21 spettacoli, dalla danza alla musica, dal teatro di figura al teatro d’ombre, a cui si sono affiancati conferenze (Dar voce al corpo) incontri su diverse esperienze teatrali, sul rapporto arte ed educazione, su coprogettazioni in ambito europeo, presentazioni di vecchi e nuovi progetti e laboratori su tutti i vari linguaggi del teatro in rapporto agli spettatori e alle spettatrici dell'infanzia.
“Visioni di Futuro, visioni di Teatro...” si connette con il progetto europeo che sostiene il festival: “Babel The Art of Listening in Theatre for Young Audiences”cofinanziato dall’Unione Europea.

Durante il Festival, mercoledì 12 marzo si è svolta la quinta edizione del Premio Valeria Frabetti. Il Premio è dedicato a Valeria che, come direttrice artistica de La Baracca, ha sostenuto con decisione l’avvio del progetto “Il Nido e il Teatro” e lo ha poi accompagnato con passione per più di 30 anni da attrice e regista.
Il Premio viene assegnato ogni anno a persone (artisti, pedagogisti, ricercatori, politici, operatori culturali…) o istituzioni che abbiano meritoriamente promosso lo sviluppo e la diffusione, a Bologna e nel mondo, delle arti performative per i bambini molto, molto piccoli (0-3 anni).
Le persone premiate nella quinta edizione del Premio sono state: Silvano Antonelli: Attore, Fondatore e Direttore Artistico della compagnia Stilema di Torino, Silvano è stato uno dei primi che ha messo al servizio della prima infanzia la sua creatività e il suo modo di riconoscere gli immaginari nascosti o palesi dei più piccoli.
Katariina Metsälampi: Produttrice culturale di “Annantalo”, Centro culturale di Helsinki, co-fondatrice e produttrice culturale del festival internazionale di arti performative per bambini e ragazzi "Bravo!" e del festival nazionale "Hurraa!". Attraverso il suo lavoro nei festival finlandesi ha sempre di più rinforzato il crescere di una tensione artistica verso la prima infanzia. Altrettanto ha fatto con il suo lavoro nelle diverse reti nazionali e internazionali in cui ha operato.
Giovanni “Vanni” Braga : Artista e scenografo. Tra le tante scenografie che Vanni Braga ha progettato e costruito per La Baracca, le sue scenografie-gioco dedicate alla prima infanzia hanno fatto vivere gli spettacoli del progetto “Il nido e il teatro”, dal 1993 ad oggi.




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GLI SPETTACOLI QUEST'ANNO PER EOLO SONO STATI OSSERVATI DA MARIO BIANCHI E NICOLETTA CARDONE JOHNSON

MERAVIGLIA/ELSINOR
Giuditta Mingucci ha firmato per Elsinor “ Meraviglia” per i piccolissimi con in scena Francesca Tisano, un percorso teatrale che si nutre di Scienza, una delicata performance sullo stupore che la realtà suscita quando i cuccioli d'uomo si accorgono della varia consistenza degli oggetti che popolano i loro primi giochi, vere e propria magie che, senza trucco e senza inganno, il mondo fisico ci offre dove la scienza più elementare si sposa con l'esperienza e l'incanto della “prima volta” Davanti ai loro occhi prende vita la forma diversa delle cose, la loro leggerezza, la loro pesantezza, la solidità, l'ampiezza, che le loro mani sperimenteranno per la prima volta. Lo spettacolo è nato all’interno del progetto “0/3 chiama Italia” del festival Visioni, un invito alle compagnie a produrre spettacoli per la fascia d’età dei nidi d’infanzia che gli anni precedenti ci avevano regalato due meravigliosi spettacoli “Làqua” di Koreja premio Eolo e La scatola”del Teatro nel Baule.

DUE SPETTACOLI DEI PADRONI DI CASA/ A UN METRO DA TE/STORIE QUASI IMPOSSIBILI
Si può comporre uno spettacolo partendo da un semplice metro da cantiere che però ha la capacità di creare di continuo mondi diversi e che nel contempo ha il potere di mostrare ai bambini in quanti modi la vita ti possa donare un caleidoscopio di sentimenti.
Sono queste le grandi poetiche forze che abbiamo ritrovato in “Ad un metro da te “ di Andrea Buzzetti che in scena nasce dal tenero rapporto, tra un adulto e una bambina, tra un padre e una figlia che si prendono per mano per andare insieme alla scoperta del mondo e di sé stessi, scambiandosi emozioni e punti di vista che lei potrebbe possedere e che ad un adulto potrebbero sfuggire, ricevendone in cambio da lui altri importanti, intrisi di esperienza per la sua crescita. Lo spettacolo dunque nel medesimo tempo conduce i piccoli spettatori e le piccole spettatrici in un poetico viaggio di scoperta di sè e del mondo, facendo loro vedere la vita in molti dei suoi possibili anfratti. Ecco che il metro di volta in volta diventa uccello, aquilone, altalena, ombrello, pozzanghera, palloncino. Ma non solo il semplice metro può servire come orizzonte sempre più lontano o come un viale da vivere e da percorrere insieme, mentre la sua ombra, quella della bambina col passare naturale del tempo e delle esperienze della quotidianetà diventa più grande ed il metro non basta più per delimitarne l’altezza.
I due, cosi lasciandosi guidare dalla relazione che si crea tra loro, iniziano a capovolgere i propri punti di vista sullo spazio, passo dopo passo, ora dopo ora, regalandoci la consistenza che possono avere il valore della cura e del ricordo.
Uno spettacolo senza parole, dove il piccolo pubblico a cui è destinato osserva, complice una musica accattivante, la poesia del movimento e dello sguardo, il cambiamento dello spazio, che riescono a sovrapporsi alle "inutili" parole come solo il Teatro è capace di fare.
Creato da Andrea Buzzetti de La Baracca – Testoni Ragazzi, nel 2019 lo spettacolo è stato prodotto dalla compagnia rumena Teatrul Ion Creangă. In questa stagione teatrale debutta come produzione de La Baracca, e in occasione del festival si presenta con doppio cast.
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Molto convincente sempre dei padroni di casa della Baracca anche “Storie quasi impossibili “con la regia sempre di Andrea Buzzetti che ha visto in questa nuova creazione la collaborazione fattiva di tutto il cast e di Bruno Frabetti con la consulenza di un vero mago prestigiatore Gianni Loria. Infatti al centro di tutto vi sono i giochi di magia e l’illusionismo. Giada Ciccolini, Sara Lanzi, Lorenzo Monti, partendo da una grande misterioso cubo, in apparenza vuoto, e che , piano piano, si dimostra una vera e propria scatola magica, capace di trasformare tutto quello che vi entra, ricreano ogni volta prodigi diversi : Braccia che si allungano, piedi che si moltiplicano, umani che si trasformano in altri, regalando poi ai piccoli spettatori i classici giochi di magia, come far fluttuare un pallone, far spuntare dal nulla un mazzo di fiori e moltiplicare all’infinito dei fazzoletti colorati, capaci come sempre di destare meraviglia. E alla fine i bambini e le bambine partecipano al gioco delle illusioni inondando di stupore tutto il palco .

LISIERES/THEATRE DE LA GUIMBARDE
Francamente per noi  difficile da godere interamente lo sfiancante“Lisieres /Confini” dei belgi del Théâtre de la Guimbarde, dove le pur brave Christine Heyraud e Julie Querre su coreografia di Daniela Ginevro, per quasi un ora mettono in scena in modo spesso ripetitivo il rapporto tra due entità, una ragazza e il suo doppio, che nel sogno la invita a superare i confini di una foresta reale e metaforica dove la danza tenta di porre in scena tutte le varie declinazioni dei sentimenti. Difficile poi da sostenere anche il dopo spettacolo dove i bambini sono invitati a ripetere pedissequamente alcune delle gestualità espresse dalla performance .

MARIO BIANCHI


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MULTICOLORE/EN ATTENDANT LA MAREE
“En attendant la marée” è una piccola compagnia di Nantes (Francia) formata da una burattinaia e da un musicista e tecnico del suono. I loro spettacoli - estremamente agili e semplici – si rivolgono ad un pubblico vasto ed eterogeneo, sia per cultura che per età.
In MULTICOLORE, dedicato agli spettatori piccolissimi (ma anche gli adulti ne sono rimasti estasiati) esplorano l’argomento della differenza/diversità, attraverso uno spettacolo senza parole, con musica e rumori prodotti dal vivo.
Un Omino bianco vive in un mondo bianco, ordinato; dove tutto trova posto sempre nello stesso luogo, ed i ritmi di vita ed attività – si suppone – sono sempre uguali; dove la diversità non esiste e qualsiasi cambiamento è vissuto con fastidio e non compreso. Un giorno , all’improvviso, l’omino si trova a dover dividere il suo spazio ordinato con un nuovo vicino di casa, disordinato e colorato. Il primo approccio – di rifiuto – verrà via via mitigato dalla scoperta della bellezza dei colori, dall’opportunità di uscire dalla vita monotona sin qui vissuta, dalla felicità di avere un amico con il quale dividere attività e pensieri.
La scenografia è semplice: un tavolo bianco sul quale sono posizionate alle estremità le due casette. I personaggi sono dei semplici sacchi rettangolari, sui quali sono posizionate le teste, ai quali viene data vita attraverso il movimento del corpo, mosso a vista dalla burattinaia - Givenola Brossault - e da una sua mano che diventa la mano del pupazzo. Le luci, i rumori e la musica, eseguiti dal vivo da Fabrice Gaumer, creano un’atmosfera dolcissima e sognante, a tratti divertente, a tratti carica di attesa, nella quale il pubblico di tutte le età si è immedesimato. Uno spettacolo poetico ed intelligente, proposto per bambini dai 6 mesi ai 6 anni.


ABC D'EMOZIONI/ DISPARI TEATRO
Un bel debutto per la nuova compagine teatrale Dispari Teatro, nata dalla fusione delle Compagnie il Melarancio (in questo caso il vero creatore dello spettacolo), Onda Teatro ( anche questa, storica compagnia di Teatro Ragazzi) e TPE (Teatro Popolare Europeo, attivo nel Teatro Sociale e di Comunità). Il lavoro dei due interpreti (figli d’arte del Melarancio) nasce da un loro percorso laboratoriale nel quale hanno sperimentato il gioco delle emozioni; insieme alla regista Mariachiara Raviola le hanno ordinate e sono giunti alla creazione di “ABC D’Emozioni”.
In una scenografia colorata, affollata di scatole di cartone accatastate qua e là, i due attori sperimentano e ci mostrano le emozioni diverse che nascono dal loro incontro/scontro, complice quanto trovano nelle scatole e quanto nasce dall’utilizzo - comune e non - di questi oggetti. Con allegria, curiosità, ironia, giocando fra di loro, Aichatou Cherif (danzatrice) e Isacco Basilotta (musicista) prendono per mano il pubblico per condurlo alla scoperta delle molteplici sfaccettature di gioia, rabbia, paura, tenerezza, tristezza, solitudine, volersi bene (quest' ultima è un' emozione complessa: gli adulti ci leggono amore, i bambini fare la pace). Tutte le emozioni hanno un valore e vanno accolte e accettate perché fanno parte della vita e servono per crescere ( a tutte le età).
Uno spettacolo semplice, accattivante e molto efficace, dove la danza e la musica duettano, insieme a poche parole, per proporre al giovanissimo pubblico ( ma anche ai divertiti operatori e genitori) l’importanza e la bellezza delle emozioni.


SPIEL IM SPIEL / CEREN ORAN & MOVING BORDER
La Compagnia Moving Border - sede a Monaco (Germania) - è stata creata dalla danzatrice e coreografa Ceren Oran e da un collettivo di artisti internazionali , con l’idea di rendere la danza contemporanea , come forma d’arte e come pratica, accessibile a tutti e a tutte le età. Lo spettacolo Spiel im spiel ne è un classico esempio.
Con il gioco del travestimento e dell’utilizzo di oggetti di uso comune che diventano altro, coadiuvati dall’estrema semplicità della scenografia – due grandi cornici con elastici, montate su ruote, che permettono l’apparire e lo scomparire di braccia, teste, gambe e corpi dei tre danzatori – si propone ai piccoli e piccolissimi il gioco del nascondino, del “facciamo che ero un altro”, dello spazio della stanza che diventa il mare, del piccolo che diventa grande, del cambio del gioco in corso perché un oggetto all’improvviso lo propone. Poi il gioco di avere dei fili attaccati come le marionette, e come una marionetta muoversi e muovere i compagni; fingere che le proprie mani e i propri piedi abbiano vita propria; utilizzare abiti per diventare fiori, animali, piloti, nuotatori e per creare ponti sui quali camminare per raggiungere luoghi, dove si giocherà ad altro. E’ il gioco nel gioco, il gioco teatrale nel gioco del teatro.
Lo spettacolo non ha bisogno dell’utilizzo della parola: parlano le immagini e le situazioni , a tratti esilaranti, che propongono i tre bravissimi danzatori, suscitando negli spettatori lo stupore che mettono i bambini nei loro giochi. Le musiche ritmate e ripetitive sottolineano i gesti, le situazioni umoristiche, il virtuosismo degli interpreti. Coinvolgente, divertente, quasi ipnotico. Per tutti e per tutte le età.

NICOLETTA CARDONE JOHNSON



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